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Asl Oristano, Suazo testimonial per donare il sangue

palla calcio
CAGLIARI, 18 GIUGNO 2009 - Donare il sangue anche d'estate, perché la solidarietà non va in vacanza: è questo il messaggio che il calciatore Oscar David Suazo, ex campione rossoblù, lancerà giovedì 18 giugno, alle ore 16.30, all'ospedale San Martino di Oristano. Il giocatore, passato dal Benfica all'Inter per la prossima stagione calcistica, non è nuovo agli appuntamenti con la solidarietà: non è la prima occasione, infatti, in cui Suazo visita le strutture sanitarie oristanesi e neanche questa volta, dopo lo slittamento dell'appuntamento del 5 giugno che lo avrebbe avuto come protagonista accanto al giocatore Loris Del Nevo per sensibilizzare alla donazione del midollo osseo, il calciatore ha voluto mancare.

L'appuntamento è organizzato, come di consueto, dall'Azienda sanitaria locale n°5 in collaborazione con ATMO (Associazione Trapiantati Midollo Osseo) e AVIS (Associazione Volontari Italiani Sangue).

Suazo farà prima visita al Servizio Immunotrasfusionale dell'ospedale, poi al reparto di Pediatria, per portare un sorriso ai piccoli pazienti. Ad accompagnarlo saranno il direttore generale della Asl n°5 di Oristano Bruno Palmas, il direttore sanitario Nicola Orrù, il presidente dell'ATMO Gianfranco Canu, i rappresentanti dell'AVIS, i medici e il personale del Servizio Immunotrasfusionale e della Pediatria.

Il gesto assume particolare importanza in un periodo, come quello estivo, in cui la nostra provincia, come il resto dell'isola, registra un sensibile calo nelle donazioni e di contro, per via dell'aumento del flusso turistico, cresce il fabbisogno di sangue. Un fabbisogno che in Sardegna resta comunque, per via dell'incidenza di patologie endemiche legate al sangue come la talassemia. E' d'estate però che il saldo fra la crescente necessità di trasfusioni e il calo di donazioni crea una vera e propria emergenza.

Ogni anno complessivamente la provincia di Oristano - grazie all'attività dei centri di raccolta dell'Azienda sanitaria locale n°5 e alle trasferte del fine settimana nelle sedi Avis - raccoglie circa 6.000 sacche di sangue, un decimo di quello raccolto in Sardegna. Uno sforzo importante, che non basta però a garantire l'autosufficienza dell'isola. L'alta incidenza di malattie endemiche che necessitano di periodiche trasfusioni, come la talassemia, e l'aumento della speranza di vita di chi soffre di queste patologie richiedono una sempre maggiore quantità di sangue: oggi nella nostra regione mancano all'appello almeno 40 mila sacche.

Al grosso deficit si è costretti a rispondere importando il plasma dalla penisola, dove però negli ultimi anni – specie in Toscana ed Emilia Romagna, regioni che fino a poco tempo fa detenevano il record delle donazioni – si sta registrando una flessione nella raccolta, rendendo di riflesso la situazione sarda ancora più preoccupante.

Oltre all'emergenza legata alla raccolta del liquido ematico, le strutture sanitarie sono costrette a fronteggiare anche la cronica carenza di piastrine, utilizzate per la cura delle persone affette da malattie oncologiche ed ematologiche: un fronte su cui la sensibilità dei cittadini è inferiore, ma ugualmente importante e necessaria è la donazione.

A Oristano in particolare, con il passaggio di Bosa e della Planargia all'Azienda sanitaria locale n°5 e con l’apertura di nuovi servizi aziendali, il fabbisogno di sangue ed emoderivati è cresciuto ulteriormente. Il potenziamento dell'attività chirurgica che la Asl ha registrato in tempi recenti ha parallelamente fatto crescere l'esigenza di plasma, necessario a garantire la funzionalità di alcuni interventi e di alcuni settori. La mancanza di sangue può infatti provocare la paralisi di alcune attività sanitarie come quelle chirurgiche non urgenti.

Da qui l'appello dell'Azienda sanitaria ai cittadini perché vengano sensibilizzati alla donazione con frequenza e regolarità. In Sardegna ben il 65% dei donatori è occasionale e solo il 35% è periodico. Ribaltato il rapporto rispetto al resto d'Italia, dove l'85% è costituito da donatori periodici e appena il 15% è composto da quelli occasionali. Una situazione ottimale, quella di disporre di un alto numero di donatori abituali, non solo in quanto consente di contare su un numero stabile e costante di sacche, evitando i periodi di crisi come quello estivo, ma anche di avere un sangue più sicuro e controllato dal punto di vista sanitario.

A donare possono essere tutte le persone – uomini e donne – di età compresa tra i 18 e i 65 anni, compresi i fabici e i portatori sani di anemia mediterranea.




Chi volesse fin da subito rispondere all'appello può farlo recandosi nei tre centri di raccolta della Provincia:




Presidio Ospedaliero San Martino di Oristano (Servizio trasfusionale) dal
lunedì al sabato (esclusa la domenica) dalle ore 8,00 alle ore 12,00;


Presidio Ospedaliero G.P. Delogu di Ghilarza – Centro Raccolta Sangue
il martedì e il giovedì dalle ore 8,00 alle ore 12,00;


Presidio Ospedaliero G. Mastino di Bosa Centro Raccolta Sangue il
lunedì e il mercoledì dalle ore 8,00 alle ore 12,00.