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Sassari, i tre anni del progetto Melampo al nido

bimbo
CAGLIARI, 26 GIUGNO 2009 – Il progetto “Melampo al Nido” tre anni dopo. Si tirano le somme della stretta collaborazione tra Comune di Sassari e Azienda Sanitaria Locale numero uno per garantire l’inserimento nei Servizi 0/3 dei bambini con difficoltà nello sviluppo neuropsicomotorio. Una sinergia iniziata nel 2005 con l’avvio del progetto sperimentale e riconfermata e rinsaldata con il protocollo d’intesa firmato nel 2006, tra l'Amministrazione comunale e l'Asl di Sassari.
La finalità del progetto è l'integrazione dei piccoli con difficoltà neuroevolutive e la realizzazione di interventi rivolti al miglioramento della qualità della loro vita e di quella delle loro famiglie.

I progetti e gli obiettivi a lungo termine sono stati presentati questa sera nella sala riunioni dei Vigili urbani di Sassari, in Via Carlo Felice.

Il progetto nasce per rispondere in modo integrato (servizio educativo e servizio sanitario) alle richieste da parte delle famiglie di bambini in difficoltà di inserimento nei Servizi 0/3 del Comune di Sassari e per consentire un reale processo di integrazione e di supporto ai specifici bisogni dei bambini. L'iniziativa ha coinvolto gli operatori dei Servizi educativi 0/3 del Settore Politiche Educative e Giovanili del Comune di Sassari e quelli dell’Unità operativa di neuropsichiatria dell’ infanzia e dell’adolescenza (Uonpia) della Asl di Sassari e le famiglie dei bambini interessati.

«La collaborazione – ha sottolineato il direttore generale dell’Asl di Sassari, Giovanni Battista Mele – ha consentito, secondo quanto previsto dal protocollo d’intesa, di rispettare gli impegni formalizzati e di partecipare all’importante percorso di sviluppo e rafforzamento dei Servizi socio-educativi per la prima infanzia del Comune di Sassari, in particolare per quanto riguarda i bambini con difficoltà neuropsicomotoria».

Nella prima fase sperimentale, 2005-2006, i bambini seguiti congiuntamente erano 17. A tre anni di distanza il numero dei bambini è raddoppiato arrivando a quota 36.

La struttura del progetto è stata articolata in quattro moduli. Il primo, quello informativo, ha consentito il confronto e lo scambio tra i soggetti coinvolti. Il modulo attuativo ha previsto l’inserimento dei bambini in difficoltà e ha visto l’equipe educativa impegnata in un percorso costituito da diverse fasi che andavano da colloqui iniziali con le famiglie all’osservazione del bambino nell’arco della giornata all’interno di un contesto comunitario, dall’ analisi dei dati e predisposizione di un primo piano d’intervento alla creazione di schede d’osservazione, dall’attuazione del piano d’intervento alla condivisione con la famiglia del percorso da attuare, dalla verifica periodica tra gli operatori con l’eventuale modulazione del progetto alla verifica periodica con il nucleo familiare. Il modulo applicativo ha permesso l’osservazione periodica dei bambini da parte dell’equipe come supporto agli educatori e valutazione degli interventi effettuati. Gli incontri tra specialisti della Asl e operatori dei servizi 0-3, hanno rappresentato la fase del modulo formativo, consentendo di acquisire una maggiore consapevolezza delle difficoltà dei bambini e delle loro famiglie.

«Orientare in modo mirato l’attività dei servizi verso le priorità socio-sanitarie – ha detto il responsabile dell’Uonpia di Sassari, Gianfranco Aresu – in particolare dei bambini in età precoce, è uno degli indicatori di appropriatezza ed efficacia del modello professionale e gestionale dei servizi territoriali di neuropsichiatria dell’infanzia. Pertanto, la collaborazione svolta rientra pienamente nella mission dell’Uonpia e dell’Asl di Sassari».

I bambini seguiti presentano difficoltà dello sviluppo neuropsicomotorio e disabilità che derivano da paralisi celebrare infantile, ritardo mentale sindromico, disorganizzazione psicomotoria da prematurità. Un quadro che ha visto impegnata l’equipe riabilitativa dell’Uonpia, composta da un neuropsichiatra infantile, uno psicologo, un assistente sociale, terapiste della riabilitazione e logopediste che ha realizzato una serie di interventi multiprofessionali previsti dai progetti riabilitativi specifici relativi ad ogni bambino.
La presa in carico globale di questi bambini implica, accanto agli interventi sanitari diagnostico-clinico-riabilitativi, anche una costante attenzione al contesto psicologico, alla rete di relazioni familiari e sociali e all’ambiente di vita. In questo ambito ha avuto un ruolo fondamentale la collaborazione con il personale educativo dei “Servizi 0/3” e il coinvolgimento dei genitori.

A tre anni dall’avvio di questo percorso, il progetto, diventato ormai stabile, può orientarsi verso obiettivi a lungo termine. La priorità sarà divulgare quest’esperienza fra le associazioni di genitori di bambini in difficoltà ed esportare il modello di collaborazione tra Comune e Asl di Sassari ad altri comuni del territorio.

«I Servizi 0/3 del Comune di Sassari – ha dichiarato l'assessore alle Politiche Educative e Giovanili del Comune di Sassari, Antonietta Duce – hanno sempre accolto i bambini con difficoltà nello sviluppo neuropsicomotorio. Con la firma del protocollo l'Amministrazione comunale ha destinato ulteriori risorse per soddisfare un numero maggiore di richieste di inserimento nei servizi. L'esperienza offerta è in grado di garantire sostegno quotidiano alle famiglie e percorsi educativi di gruppo ed individualizzati, integrati con l'equipe dell'Uonpia e degli altri enti convenzionati e in continuità con le scuole dell'infanzia del territorio».