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Bocconi avvelenati, ecco le disposizioni ministeriali

cane
CAGLIARI, 1 LUGLIO 2009 - Il fenomeno dell'avvelenamento dei cani costituisce un serio rischio per la popolazione, in modo particolare per i bambini, ma anche per l'ambiente. Per questo il Sottosegretario di Stato al Lavoro Salute e Politiche sociali, Francesca Martini, ha disposto l'Ordinanza 18 dicembre 2008 “Norme sul divieto di utilizzo e di detenzione di esche o di bocconi avvelenati",

L'Ordinanza si basa sui seguenti presupposti:
• il dilagare del fenomeno di uccisione di animali mediante l’utilizzo di esche o bocconi avvelenati sia in ambito urbano che extraurbano nonché sempre più frequenti morti tra la fauna selvatica per ingestione di sostanze tossiche abbandonate volontariamente nell’ambiente, con conseguenti rilevanti danni al patrimonio faunistico selvatico e in particolare alle specie in via di estinzione;
• la pericolosità della presenza di veleni e sostanze tossiche sul territorio, in particolare sotto forma di esche o bocconi, per la popolazione umana e per l’ambiente, sia direttamente, in particolare per i bambini, che indirettamente, attraverso la contaminazione ambientale.

L'Ordinanza vieta di utilizzare in modo improprio, preparare, miscelare e abbandonare esche e bocconi avvelenati o contenenti sostanze tossiche o nocive, compresi vetri, plastiche e metalli. E' vietata anche la detenzione, l'utilizzo e l'abbandono di qualsiasi alimento preparato in maniera tale da poter causare intossicazioni o lesioni a chi lo ingerisce. Dispone inoltre obblighi per veterinari, aziende produttrici, amministratori.

Inoltre il Ministero ha diffuso dieci consigli utili per difendersi dai bocconi avvelenati:
• Uso del guinzaglio e, se necessario, della museruola: la conduzione dei cani al guinzaglio (obbligatorio nei centri urbani e nei luoghi pubblici ai sensi della normativa vigente) ed eventualmente l’uso della museruola nella aree di sgambatura in cui far correre i cani, o in quelle extraurbane consente di ridurre i rischi di ingestione di sostanze sospette da parte del proprio animale;
• condurre i cani in aree verdi dedicate o comunque in luoghi curati e ben puliti evitando terreni incolti e abbandonati nonché luoghi isolati oggetto di discariche abusive;
• in caso di utilizzo domestico di rodenticidi attenersi scrupolosamente alle indicazioni del produttore, rendere i prodotti inaccessibili agli animali domestici, impedire la contaminazione di cibi, acqua ed ambiente; allontanare dall’ambiente e smaltire secondo le indicazioni riportate dal produttore gli eventuali residui del prodotto;
• comparsa di sintomi di sospetto avvelenamento (vomito, diarrea,ipersecrezione salivare, emorragie ecc.): contattare immediatamente il medico veterinario curante o un altro medico veterinario per la diagnosi e la terapia del caso;
• non somministrare mai in caso di sospetto avvelenamento sostanze quali latte,bicarbonato di sodio, farmaci ecc. e non cercare di indurre il vomito senza aver prima consultato un medico veterinario;
• in caso di morte dell’animale: raccogliere i dati anamnestici e inviare, tramite il Servizio Veterinario, le spoglie dell’animale all’Istituto zooprofilattico Sperimentale competente per territorio;
• le spoglie degli animali morti e i bocconi sospetti devono essere manipolati con cautela, indossando se possibile guanti, mascherina e sacchetti monouso per la raccolta;
• se si rinvengono carcasse di animali selvatici nell'ambiente segnalarlo prontamente alle Autorità sanitarie o agli Organi di Polizia, fornendo indicazioni sul luogo del rinvenimento;
• dopo eventuali contatti con bocconi o esche sospette lavare accuratamente le mani e ogni eventuale parte del corpo venuta a contatto con le stesse;
• leggere attentamente le istruzioni riportate sulle etichette di prodotti contenenti sostanze amaricante o sulle esche.

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