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A Terralba due progetti per aiutare i bambini con disturbi nella lettura e nell'attenzione

bambini
ORISTANO, 17 LUGLIO 2009 - Un'estate alternativa per i bambini affetti da disturbi nella lettura e nella scrittura e per quelli che presentano difficoltà a concentrarsi: il servizio di Neuropsichiatria dell'età evolutiva di Terralba ha varato due progetti che terranno loro compagnia nel corso dell'intero periodo estivo. Un'equipe di esperti, composta dalla responsabile del servizio di Neuropsichiatria Infantile Fabiola Pretta e dalle psicologhe Stefania Frigato, Stefania Ardu e Alessia Marras, seguirà i piccoli in lavori di gruppo ed individuali mirati ad affrontare difficoltà che registrano una frequenza sempre più preoccupante anche nel nostro territorio.

I disturbi di apprendimento interessano infatti circa il 10 per cento della popolazione scolastica e costituiscono attualmente uno dei motivi più frequenti di richiesta di consultazione nell'ambito dei servizi territoriali di NPIA (Neuropsichiatria dell'Infanzia e dell'Adolescenza) e in crescita è anche l'incidenza di bambini affetti da difficoltà nella concentrazione e nell'attenzione. Due fenomeni che, se non vengono affrontati nell'età infantile, rischiano di avere pesanti ripercussioni nella vita scolastica e sociale.

Il primo progetto, denominato “Il Club della lettura”, è rivolto a un gruppo di bambine dell'età di otto e nove anni con difficoltà nell'apprendimento della lettura e della scrittura: il bambino dislessico può leggere e scrivere, ma riesce a farlo solo impegnando al massimo le sue capacità e le sue energie. Da qui l'idea di mettere in piedi un laboratorio che, attraverso l'utilizzo di software, attività mirate e giochi, avvicini i bambini al mondo dei libri permettendo loro di associare la lettura a una esperienza piacevole. Il lavoro è stato impostato facendo riferimento ai principi del cooperative learning: «L’apprendimento cooperativo - osservano gli esperti - è una metodologia didattica che prevede la formazione di gruppi di lavoro composti generalmente da 4-6 alunni nei quali viene incentivata la responsabilità individuale al perseguimento degli obiettivi comuni, viene favorito l'emergere della responsabilità nei confronti degli altri componenti (e non l'individualismo competitivo), il senso di amicizia e di aiuto reciproco, di responsabilità sociale ed appartenenza al gruppo".

Tre le fasi in cui si articola il programma: dalla valutazione diagnostica, in cui è misurato il livello di partenza delle capacità del bambino, si passa al cuore del progetto, che consiste nel potenziamento delle abilità di lettura attraverso le diverse attività di recupero divertenti e stimolanti, un lavoro scandito da appuntamenti settimanali. Nella fase finale sarà compiuta una valutazione dei risultati raggiunti.

Il secondo intervento, partito sempre a metà giugno, è rivolto invece a bambini con DDAI (con Disturbo da deficit di attenzione/iperattività). In questo caso il lavoro dell'equipe di esperti si concentra sul recupero delle capacità di regolazione dell'attenzione, dell'autocontrollo e della memoria. Diversamente dal primo progetto, non si tratta di un lavoro di gruppo, ma di programmi personalizzati e tarati sulle condizioni e sull'età di ciascun bambino, con incontri che hanno cadenza bisettimanale.

"L'obiettivo – spiegano i responsabili - è quello di portare il piccolo a focalizzare l'attenzione sullo stimolo proposto e aumentarne i tempi di attenzione". Dai 16/18 incontri - il numero varia secondo le necessità del bambino - gli incontri bisettimanali in cui è articolato il corso: questionari, letture, compiti e autovalutazioni sono gli strumenti di lavoro attraverso cui affinare le capacità di attenzione dei piccoli affetti da DDAI. Un programma che, anche in questo caso, si concluderà con una valutazione finale.