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Tutela degli animali, accordo Asl e Associazioni

anagrafe canina
ORISTANO, 27 AGOSTO 2009 - Un ambulatorio per la sterilizzazione di cani e gatti randagi di sesso femminile, un'unità operativa per la loro cattura, un punto di primo soccorso per gli animali feriti. Sono alcuni dei punti salienti del protocollo d'intesa firmato ieri dall'Azienda Sanitaria Locale n°5 e dalle associazioni di volontariato ANTA (Associazione Nazionale Tutela Animali) di Cabras, Comitato Sardegna Animali, Rangers d'Italia di Oristano e “Randagino” di Serramanna.

Per la prima volta, la Asl oristanese e le associazioni di tutela degli animali affrontano in maniera integrata il fenomeno del randagismo e si mettono in rete per realizzare interventi congiunti mirati a salvaguardare il benessere di cani e gatti, garantendo allo stesso tempo la sicurezza dei cittadini e l'igiene delle città. Dalla sterilizzazione alla microchippatura, dall'anagrafe elettronica al cane di quartiere, l'accordo prevede una serie di iniziative mirate ad arginare il problema del randagismo e quello delle zoonosi, malattie infettive trasmesse dagli animali all'uomo.

In cima agli impegni assunti dall'Asl n°5, c'è quello di attivare l'ambulatorio per la sterilizzazione di cagne e gatte: in un primo tempo in particolare si opererà sui randagi, mentre in seguito l'attività sarà aperta anche agli animali di proprietà. L'ambulatorio, ubicato in parte dei locali dell'ex mattatoio di via Parigi, dovrebbe entrare in funzione entro pochi mesi. In parallelo, sarà attivata anche un'unità operativa di cattura dei randagi e un censimento delle aree “a rischio”, in cui sono presenti colonie canine o feline che compromettono la sicurezza e l'igiene della zona. In questo caso, dopo la valutazione della situazione, potrà essere disposto il trasferimento degli animali in luoghi più idonei.

In agenda anche la costruzione di strutture per il ricovero temporaneo di cani e gatti, in particolare di quelli appena sterilizzati, che hanno bisogno di un punto di degenza post-operatoria, e la creazione di un'unità di soccorso destinata ai randagi feriti, vittima di incidenti o traumi.

Per decongestionare i canili, sarà promossa la pratica dell'adozione degli animali in famiglia o di più famiglie che, collettivamente, con la formula del "cane di quartiere" si fanno carico dell'animale opportunamente sterilizzato e affidato poi alle cure del quartiere.

Passi in avanti anche sul versante dell'informatizzazione dei sistemi di monitoraggio e controllo di colonie canine e feline: «Sarà istituita un'anagrafe elettronica per gli animali sterilizzati e sarà favorita la creazione della rete informatica degli operatori, sia istituzionali che volontari, impegnati nella lotta al randagismo – ha spiegato il responsabile dell'unità operativa di Benessere animale e prevenzione randagismo della Asl n°5 Anito Marchi – Inoltre vigili urbani e sanitari, guardie zoofile e associazioni iscritte al registro regionale dovranno essere dotati di un lettore di microchip per l'identificazione degli animali, in modo da evitare l'abbandono e reprimere i maltrattamenti».

Infine, nelle campagne e nei piccoli paesi – dove i branchi costituiscono una seria minaccia per greggi e allevamenti – saranno adottati specifici piani di cattura dei cani più pericolosi, che saranno trasportati nei centri di sterilizzazione.

"Con la firma del protocollo d'intesa – ha concluso il responsabile del servizio di Igiene degli allevamenti e produzioni zootecniche Michele Ardu – la Asl oristanese accoglie i suggerimenti e gli inviti delle associazioni animaliste a puntare sulla sterilizzazione dei randagi, piuttosto che sulla repressione e cattura, per assicurare agli animali una migliore qualità della vita e permettere, allo stesso tempo, il governo di un fenomeno, come quello del randagismo, sempre più diffuso anche nei centri dell'oristanese".