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Screening uditivo neonatale nei Punti nascita della Asl 5

neonato
ORISTANO, 15 SETTEMBRE 2009 - Una diagnosi dei deficit uditivi nel periodo neonatale significa dare la possibilità ai bambini che ne soffrono di intervenire in maniera rapida ed efficace, così da non comprometterne i processi di sviluppo cognitivo, la comprensione e l'uso del linguaggio nei bambini. In altri termini, diagnosticare precocemente la sordità può permettere alle persone che ne sono affette di non perdere comunque l'uso del linguaggio, che può essere appreso grazie a tecnologie e tecniche sempre più innovative.

E' per questo che l'Azienda Sanitaria Locale n°5 di Oristano, in accordo con l'associazione FIADDA (Famiglie Italiane Associate per la Difesa dei Diritti degli Audiolesi) varerà presso i punti nascita della provincia lo screening uditivo neonatale. Si tratta di un semplice test (EOA, indagine in emissioni otoacustiche) che, effettuato nel secondo giorno di vita del bambino, permetterà di individuare eventuali problemi all'udito del piccolo e, nel caso in cui il risultato sia positivo, di dare il via ad ulteriori accertamenti entro il suo primo mese di vita. In sostanza, un piccolo dispositivo portatile applicato all'orecchio del neonato sarà in grado di segnalare eventuali anomalie attraverso un display luminoso, che restituirà una luce rossa o verde a seconda del risultato.

«L'Azienda Sanitaria Locale n.5, che ha già acquistato la strumentazione adeguata a svolgere il monitoraggio – ha spiegato il direttore generale Bruno Palmas – dovrà ora attivarsi per far partire lo screening presso i punti nascita di Oristano e Bosa con l'affiancamento del personale competente».

Altro punto importante dell'accordo raggiunto con la FIADDA è quello che prevede l'avvio di campagne informative nelle scuole e nelle università per sensibilizzare insegnanti e familiari a comprendere e individuare correttamente i sintomi della sordità, spesso confusi con ritardi mentali o cognitivi: un fenomeno, quello del misconoscimento della sordità, che può portare a vere e proprie disabilità (come il mancato utilizzo della parola) o a deficit affettivi e relazionali.

Sarà istituito inoltre il registro provinciale delle ipoacusie, un documento che permetterà di comprendere meglio le dimensione delle patologie dell'udito nell'oristanese e di misurarne i costi sociali e sanitari, e verrà creata la rete informatica dei presidi per la sordità nell'isola, che entrerà in contatto con i centri europei di assistenza sanitaria.

Fra gli impegni, anche quello di promuovere i laboratori di ricerca per migliorare l'inclusione sociale del bambino sordo e di patrocinare le iniziative di ricerca scientifica e tecnologica mirate a innalzare la qualità della vita delle persone che soffrono di ipoacusia.