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CCSVI e Sclerosi Multipla. Dubbi della Comunità scientifica internazionale sul nuovo sistema di trattamento del Prof. Zamboni: sono necessarie ulteriori rigorose sperimentazioni

ricerca scientifica
CAGLIARI, 11 NOVEMBRE 2010 - CCSVI è l’acronimo per Chronic Cerebro Spinal Venous Insufficiency (Insufficienza Venosa Cronica Cerebro Spinale).
Il Prof. Zamboni, chirurgo dell’Università di Ferrara, ha trovato, in tutti i malati di Sclerosi Multipla da lui esaminati, uno stato di difficoltoso scarico venoso dal cervello e dal midollo spinale, che costituirebbe il punto di partenza della malattia.

Dalle ricerche di Zamboni degli ultimi anni sulle alterazioni della circolazione nei malati di Sclerosi Multipla, è stato sperimentato un nuovo sistema di trattamento: per risolvere l’alterazione circolatoria basterebbe dilatare con un palloncino la vena ridotta di calibro (con difficoltà di scarico) e successivamente, per impedirne il restringimento, “incamiciarla” dall’interno con uno stent (miniprotesi metallica).

Nonostante la risonanza del trattamento tra i malati e i media di tutto il mondo, soprattutto per la speranza che una tale terapia restituirebbe ai più, i risultati del Prof Zamboni non sono stati confermati da altri studi condotti con metodologie più rigorose, né da diversi autori che non hanno riscontrato nessuna alterazione del circolo cerebro spinale nei malati (altri invece le hanno rinvenute, numerose, nei soggetti sani). Sulla stessa scia sono le contestazioni sulla metodologia di esecuzione delle procedure ecocolor doppler dei vasi del collo, e gli “inconsistenti protocolli” di valutazione delle immagini delle risonanze magnetiche (Khan et al, 2010).

Quindi, così come afferma il prof Handel del Dipartimento di Neurologia Clinica e del Wellcome Trust Centre for Human Genetics dell’Università di Oxford, tutto ciò “può portare i malati a sottoporsi a procedure rischiose dai risultati altamente incerti”.

Le obiezioni sollevate in risposta all’ipotesi vascolare sono numerose: se la causa delle lesioni è l’alterazione del circolo, perché si manifesta dopo venticinque-trent’anni?
Perché non sono presenti segni di Sclerosi Multipla in pazienti che subiscono la legatura dei vasi del collo o vanno incontro a chiusura per trombosi?
Perché le lesioni istologiche della malattia (infiammazione e demielinizzazione) differiscono da quelle secondarie alle occlusioni venose?
Perché la distribuzione delle lesioni non è “geograficamente” sovrapponibile alla localizzazione dei restringimenti delle vene?
Perché nel corso del tempo, come mostrato da Risonanze Magnetiche molto potenti, le piccole vene che si trovano attorno alle lesioni diminuiscono, mentre in un’ostruzione dovrebbero divenire sempre più numerose e di dimensioni maggiori?

Dunque, se il lavoro del Prof Zamboni ha il merito di avere fornito un approccio nuovo alla Sclerosi Multipla, le evidenze scientifiche sono molto lontane dal considerare la CCSVI una causa rimovibile di malattia, tale da consentire di sottoporre a trattamenti pericolosi (la Stanford University ha sospeso l’esecuzione delle procedure per un decesso) tutti i pazienti.
Per questo il Ministero della Salute ha inviato una nota a tutte le Regioni Italiane nella quale si invita alla cautela e ad attendere eventuali conferme da studi clinici randomizzati e controllati.

L’Assessore Liori, confortato anche dall’autorevole parere della Professoressa Marisa Marrosu (Direttrice del Centro Sclerosi Multipla e Professore di Neurologia dell’Università di Cagliari), ha dichiarato:“ Se è vergognoso non mettere a disposizione di chi ne ha bisogno nuove procedure e metodologie di cura, al di là del caso della Sclerosi Multipla, cui la nostra Regione paga un tributo più alto rispetto al resto d’Italia, è certamente riprovevole ingenerare false illusioni ed aspettative nei malati.
Per questo, sicuro di poter contare sulla grande professionalità e sensibilità dei rappresentanti dei media, invito tutti ad adoperare massima cautela nel comunicare notizie riguardanti nuovi sistemi di diagnosi e cura. La Regione, qualora giungessero dal Ministero della Salute direttive per rendere disponibile, se ne verrà dimostrato il fondamento scientifico, le procedure terapeutiche messe a punto dal Prof Zamboni, non si tirerà indietro e farà la sua parte fino in fondo”. (p.p.)

Consulta i documenti
- Documento SIN CCSVI [file.pdf]
-Comunicato del Gruppo di Studio Sclerosi Multipla, Società Italiana di Neurologia del 12/10/10 [file.pdf]
- Lettera del Ministero della Salute del 27/10/10 [file.pdf]
- Elementi conoscitivi e valutativi messi a disposizione delle Regioni dal Ministero della Salute [file.pdf]