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Fattore K

Fattore K
ORISTANO, 23 OTTOBRE 2015 – Fattore K, il messaggio continua a passare e la staffetta ora approda a Oristano. Dopo la tappa al Policlinico universitario di Monserrato, la campagna nata per ribadire l'importanza della comunicazione tra operatore sanitario e malato oncologico, arriva all'ospedale San Martino. L'appuntamento con "Fattore k e territorio. L'importanza della giusta comunicazione" è fissato per giovedì 29 ottobre 2015 nella Sala conferenze dell'ospedale a partire dalle 15.30.

Un pomeriggio per ascoltare la voce dei pazienti e di chi si prende cura di loro, attraverso testimonianze e racconti, ma anche per fare il punto con i protagonisti sullo stato dell'arte, criticità e prospettive della comunicazione fra operatori sanitari e malati. A Oristano l'obiettivo è puntato sul ritorno a casa dei pazienti oncologici, sull'importanza della continuità della cura e dell'alleanza oncologo-medico di base.

L'incontro sarà aperto dal passaggio di consegne del “Fattore K” dal gruppo di pazienti e operatori sanitari di Businco e Policlinico, protagonisti della prima fase del progetto, ai pazienti e agli operatori del San Martino di Oristano.

Informare ed educare una persona che si ammala di cancro è un aspetto essenziale delle cure. La comunicazione della prima diagnosi e in tutto il periodo di cura segna in maniera indelebile il rapporto operatore sanitario-paziente, un'alleanza essenziale per riuscire ad affrontare nella giusta maniera il percorso terapeutico. Alleanza che deve essere multidisciplinare e deve varcare i confini dell'ospedale nel momento delle dimissioni del paziente.

Di questo parleranno Tito Sedda, direttore del day hospital di Oncologia dell'ospedale San Martino, e Francesco Carta, medico di base. "Bisogna creare sinergia tra ospedale e territorio", spiega il dottor Sedda, "il cancro impone agli attori chiamati a curarlo di condividere il percorso stabilito, in una sorta di grande alleanza, non solo terapeutica, che veda sempre al centro il paziente".

All'interno della alleanza terapeutica è importante anche il supporto psicologico e l'assistenza quando il malato lascia l'ospedale e torna a casa. Su questi temi verteranno gli interventi della psicologa Maria Pia Serra e dell'assistente sociale Alessandra Lai.

"Una buona comunicazione è la prima medicina", spiega Maria Dolores Palmas,” è la medicina che accompagna il paziente che dalla struttura sanitaria viene riaffidato al suo mondo, anche nel suo percorso di cura in quel territorio che è e resta il luogo più importante di vita. E' necessario che impariamo a comunicare in modo chiaro soprattutto tra noi professionisti della salute così che il malato viva questo passaggio con serenità, sperimentando una continuità che lo faccia sentire sicuro anche fuori dalle mura dell'ospedale".

L'evento, aperto a tutti i cittadini, è nato dall'iniziativa di Sardegna Medicina e Maria Dolores Palmas, infermiera del Businco, con il patrocinio di Sipo, Società italiana psiconcologia, Aiom, Associazione italiana oncologia medica, Asl 5 di Oristano e della Regione Sardegna ed è realizzato con il contributo non condizionato di Celgene.

- Visualizza la brochure del programma[file.pdf]