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Resoconto convegno "Scuole libere dal fumo"

Sigaretta
ORISTANO, 6 OTTOBRE 2016 – Il 21 per cento dei quindicenni sardi fuma abitualmente, un dato che consegna alla nostra isola il primato negativo in Italia per la percentuale degli adolescenti tabagisti. È quanto emerge dall'indagine del sistema di sorveglianza PASSI (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia), i cui dati sono stati presentati ieri al convegno “Scuole libere dal fumo”, organizzato da ASL 5 e LILT in collaborazione con l'istituto magistrale Croce e il Liceo scientifico Mariano IV di Oristano, nella cui aula magna si è tenuto l'evento. Una cornice, la scuola, scelta non caso per discutere di fumo, perché la prevenzione è la miglior arma contro il fumo, una dipendenza che causa circa 90.000 morti all'anno in Italia, contro i 30.000 causati dall'alcol e i 700 dall'eroina. «Eppure – hanno concordato i responsabili dei Ser.D. di Nuoro Rosalba Cicalò, Cagliari, Massimo Diana e Oristano, Gianfranco Pitzalis – una persona che muore per droga fa più notizia di tante, troppe, che muoiono per malattie correlate al tabacco». Tumori polmonari, in primo luogo, ma anche patologie cardiovascolari e respiratorie. E se la sigaretta riduce di circa 25 anni la vita di un individuo, le prospettive di un giovane fumatore sono addirittura peggiori, perché chi fa il suo primo tiro a 15 anni ha una probabilità tre volte superiore di morire di cancro di chi inizia a 20 anni.

Proprio dai giovani dunque, come hanno spiegato il Direttore del Dipartimento di Prevenzione della ASL 5 Giuseppe Fadda e la presidentessa della LILT oristanese Eralda Licheri, è necessario partire per prevenire il fenomeno. E per farlo efficacemente, ha aggiunto Marco Tamelli, referente del Centro di didattica multimediale per la promozione della salute dell'Emilia Romagna “Luoghi di Prevenzione”, occorre rendere gli stessi adolescenti protagonisti del cambiamento, attraverso un programma di “educazione tra pari”, formando un gruppo di alunni che si faranno ambasciatori del messaggio anti-fumo tra i loro coetanei. Perché se è dal gruppo che parte la spinta per fumare la prima sigaretta, è dal gruppo che deve arrivare anche la motivazione a smettere di farlo, o a non cominciare. Varato due anni fa all'istituto “Croce”, come hanno spiegato le psicologhe LILT Federica Erca, Sabrina Vidili e Paola Pinna che hanno coordinato l'iniziativa e gli studenti della IV B, accompagnati dalla professoressa Carmela Battolu, il progetto di peer education “Scuole libere dal fumo” ha impegnato gli allievi nella realizzazione di una campagna antifumo fai-da-te che si è sviluppata attraverso la creazione di un fumetto, l'elaborazione di diversi poster e la distribuzione di un questionario mirato a comprendere il fenomeno del tabagismo all'interno della scuola. Ora il testimone passerà al liceo scientifico, che dovrà raccogliere la preziosa eredità ed elaborare a sua volta un progetto simile. «Una scuola libera dal fumo – ha dichiarato il dirigente scolastico del Mariano IV Luigi Roselli – significa rispetto delle regole, della salute di se stessi e di chi ci sta vicino. La scuola – ha aggiunto – non deve solo dare conoscenze, ma accompagnare gli alunni in un percorso educativo». Un messaggio con cui ha concordato la dirigente dell'Ufficio scolastico provinciale Pierangela Cocco, che ha elogiato l'Iniziativa e ha dato piena adesione dell'istituzione scolastica al progetto.