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Un software per monitorare e prevenire la violenza sulle donne

violenza
ORISTANO, 28 NOVEMBRE 2016 – Il contrasto della violenza sulle donne passa anche attraverso un software. In occasione della Giornata mondiale che accende i riflettori sul fenomeno, la Commissaria Straordinaria dell'Azienda sanitaria oristanese Maria Giovanna Porcu, coordinatrice della Rete interistituzionale provinciale nata per prevenire la violenza di genere e sostenere le vittime, ha scelto di presentare in anteprima ai componenti della Rete un innovativo programma che non solo raccoglierà dati statisticamente significativi sugli episodi di violenza nel nostro territorio, ma favorirà anche la comunicazione tra i diversi soggetti coinvolti nella loro gestione.

Il programma, elaborato dai tecnici del Servizio Informatico ASL con la consulenza delle operatrici del Centro Antiviolenza “Donna Eleonora” di Oristano, fornirà agli operatori dei diversi enti che compongono la Rete interistituzionale – ASL, Prefettura, Procura, Tribunale, Questura, Comando Provinciale dei Carabinieri, Provincia, Comune di Oristano, Centro antiviolenza, Plus, Ufficio scolastico provinciale, Ordine degli Avvocati, Osservatorio nazionale sul diritto di famiglia – uno strumento digitale comune su cui lavorare.

«Il software – spiega la Commissaria della ASL 5 Maria Giovanna Porcu – è una trasposizione digitale della procedura cartacea elaborata dalla Rete, procedura che aveva lo scopo di far parlare un linguaggio comune a tutti gli enti. Con il passaggio al digitale, questa comunicazione potrà avvenire in maniera più rapida, dinamica e sistematica».

Battezzata ufficialmente il 25 febbraio 2013, ma nata anni prima con un impegnativo lavoro di raccordo avviato dalla ASL oristanese, la Rete interistituzionale contro la violenza sulle donne ha lavorato finora su tre fronti: formazione degli operatori provenienti dagli enti aderenti; prevenzione e promozione della cultura della parità di genere, in particolare nelle scuole; elaborazione di procedure di Rete che colleghino i suoi componenti. «A tre anni di distanza da quella firma – spiega la dottoressa Porcu – cominciamo a cogliere i primi importanti risultati: abbiamo rilevato un significativo aumento delle donne che si sono rivolte al Centro antiviolenza (51 nei primi sei mesi del 2016) e alle strutture sanitarie (25 nello stesso periodo). Altro fronte su cui siamo impegnati è quello della prevenzione, in particolare nelle scuole, con oltre 600 studenti coinvolti nel concorso dedicato al tema.