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Arrivo in Ospedale il braccialetto identificativo

braccialetto identificativo
ORISTANO, 5 MAGGIO 2017 – E' stata presentata ieri nella sede Ats-Assl di Oristano la sperimentazione sull'utilizzo del braccialetto identificativo, avviata da oltre un mese al Pronto Soccorso e nel reparto di Medicina dell'ospedale San Martino di Oristano. «Si tratta di un'iniziativa di buona pratica clinico-organizzativa che ha come obiettivo la riduzione dell'errore legato alla non corretta identificazione del paziente, il miglioramento della sicurezza in ospedale e l'archiviazione automatica di alcuni tipi di analisi e referti – ha spiegato il direttore della Ats-Assl di Oristano Mariano Meloni – un ammodernamento tecnologico propedeutico all'introduzione della cartella clinica informatizzata».

Il braccialetto è costituito da una semplice fascetta che si adatta al polso del paziente, in materiale lavabile e anallergico, su cui sono stampati i dati identificativi della persona: nome, cognome, data di nascita e un codice a barre che li integra con il numero di registrazione ospedaliera e viene apposta al polso del paziente al momento del ricovero in Pronto Soccorso (colore bianco) o all'accettazione nel reparto di Medicina (colore giallo) per essere tolta solo al momento della dimissione. I dati sono estratti dalla tessera sanitaria fornita dal paziente al suo ingresso in ospedale e stampati automaticamente sulla fascetta.

«Il braccialetto aiuta il personale sanitario a identificare in maniera univoca la persona: questo è particolarmente importante nel caso di pazienti che si trovino nelle condizioni di non poter collaborare attivamente al loro riconoscimento o nei reparti dove è più intensa l'attività di cura» ha spiegato la dottoressa Giuseppina Garau, dell'Ufficio Qualità e Rischio Clinico della Ats-Assl di Oristano, che ha elaborato il progetto. Ciò evitera, per esempio, di compiere errori nella somministrazione di terapie, nell'effettuazione di esami diagnostici o nella consegna di referti, in particolare nei casi di ominimia.

Oltre a permettere la corretta identificazione del paziente, questo strumento consente anche di archiviare i risultati di alcuni esami effettuati direttamente al letto del paziente (come la misurazione della glicemia o l'emogasanalisi) permettendone la trasmissione in automatico al Laboratorio Analisi dell'ospedale. Una funzione, questa, che potrà essere successivamente ampliata per migliorare la tracciabilità del percorso diagnostico e terapeutico compiuto dal paziente dal ricovero alla dimissione.

Sul braccialetto è anche possibile inserire degli alert, ovvero dei simboli che indicano all'operatore sanitario se il paziente necessita di attenzione particolare (ad esempio in caso di allergie importanti).

«Si tratta di un'innovazione altamente positiva - ha commentato il direttore dell'Unità operativa di Pronto soccorso Salvatore Manca, affiancato dalla caposala Marinella Firinu – che ci permette di svolgere il nostro lavoro con maggiori margini di precisione e sicurezza». «Peraltro – ha aggiunto il direttore dell'Unità di Medicina interna Efisio Chessa – i pazienti hanno accolto con entusiasmo questa novità, comprendendone il senso e l'importanza ai fini della loro sicurezza». «Una soluzione, come ha spiegato Neva Frongia, caposala della Medicina – che non è percepita come spersonalizzante nel rapporto tra operatori sanitarie e pazienti, ma che anzi li facilita, favorendo la riconoscibilità immediata del degente».

Il progetto, nato sulla scia delle indicazioni ministeriali e regionali sulla gestione del rischio clinico, è stato elaborato dalla dottoressa Giuseppina Garau dell'Ufficio Qualità e Rischio Clinico, in collaborazione con il Servizio informatico Aziendale coordinato dall'ingegnere Dina Ari, il Laboratorio Analisi, diretto dal dottor Roberto Irde, il reparto di Medicina diretto dal dottor Efisio Chessa, il Pronto Soccorso, diretto dal dottor Salvatore Manca e la Direzione Sanitaria dell’Ospedale diretta dalla dottoressa Annalisa Muscas.
Prima dell'avvio della sperimentazione si è provveduto alla formazione del personale sanitario ed è stata predisposta una campagna informativa per gli utenti sia con l’affissione di locandine, sia con la consegna di materiale informativo ai pazienti contestualmente al posizionamento del braccialetto. E' stata prevista anche un'indagine di valutazione destinata sia ai degenti che agli operatori per raccogliere eventuali criticità. Al termine della sperimentazione, effettuate le opportune valutazioni ed attuate le eventuali azioni correttive, lo strumento verrà progressivamente esteso a tutte le strutture ospedaliere della ATS-ASSL di Oristano.

Il braccialetto identificativo rientra nel quadro delle iniziative per la sicurezza del paziente condotte dall’Ufficio Qualità e Rischio Clinico e dalla Direzione Sanitaria dei presidi ospedalieri, con l’indispensabile impegno di tutti i professionisti coinvolti, che prevedono anche la prevenzione delle infezioni ospedaliere, il controllo dell’antibiotico-resistenza e la sicurezza in sala operatoria.