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“DIABETE IN CAMMINO”

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ORISTANO, 31 MAGGIO – Da domani, giovedì 1 giugno, fino a domenica 4 giugno, il Sarrabus sarà attraversato dalla carovana di medici, infermieri e pazienti diabetici impegnati nella settima edizione della ultramaratona a tappe “Diabete in cammino... prevenire e curare”. La storica manifestazione, organizzata dal servizio di Malattie metaboliche e diabetologia dell'Ats-Assl di Oristano in collaborazione con la sezione sarda dell'Aniad (Associazione nazionale italiana atleti diabetici) e l'associazione Diabete senza confini, ha lo scopo di sensibilizzare le comunità sarde sull'importanza dell'attività fisica come strumento di prevenzione e cura del diabete e di molte altre patologie.

Nei quattro giorni di cammino saranno percorsi oltre 100 chilometri e attraversati i centri di Muravera, Villaputzu, San Vito, gli stagni di Colostrai e Feraxi, le località di Porto Corallo, Murerau, Gennarella e Su Moddizzi.
L'iniziativa, nata a Oristano come primo esperimento del genere in Italia, è oggi diventata un vero e proprio format. Come sempre, protagonisti della ultramaratona saranno i pazienti affetti da diabete mellito di tipo 1 e 2 affiancati da uno staff composto da medici e infermieri del servizio di Malattie metaboliche e diabetologia. Accanto a loro ci sarà anche il direttore dell'Assl oristanese Mariano Meloni, che per la quarta volta parteciperà all'iniziativa: «E' importante esserci per testimoniare in prima persona l'importanza del movimento come alleato della salute: fare attività fisica in maniera costante ed abituale significa prevenire non solo il diabete, ma anche le malattie cardiovascolari e altre patologie. Questo si traduce in una migliore qualità della vita e una minore possibilità di andare incontro a ictus, infarti e tumori».
«Il nostro obiettivo – spiega il responsabile del servizio di Malattie metaboliche e diabetologia dell'Ats-Assl di Oristano Gianfranco Madau – è quello di incontrare le comunità che saranno toccate lungo il percorso per parlare di prevenzione e cura del diabete». Per questo, sabato 3 giugno alle ore 18.00 nell'aula polifunzionale della scuola elementare di Villaputzu si terrà un incontro dibattito rivolto alla popolazione sulle strategie per prevenire e tenere sotto controllo il diabete. Scopo non meno importante dell'iniziativa – prosegue il diabetologo – è quello di sperimentare sul campo i benefici dell'attività fisica nei nostri pazienti».

Il diabete di tipo 2 negli utimi vent'anni ha avuto un incremento inarrestabile a causa di un eccesso alimentare associato a una scarsa o nulla attività fisica, soprattutto nelle classi di minore livello socio-economico, dove fatica a radicarsi la cultura di una sana alimentazione e del movimento come assicurazioni sulla propria salute. Sul banco degli imputati, accanto a una dieta scorretta, anche la sedentarietà che, oltre ad essere un fattore di rischio per molte malattie croniche, tumori e ictus, causa 1 milione e 900 mila morti all'anno e riduce l'aspettativa di vita di oltre 3 anni. A compensare gli effetti di una vita complessivamente sedentaria non basta la sola attività fisica, come camminate o palestra: è necessario ridurre al minimo il tempo trascorso davanti al pc o alla tv e interrompere la sedentarietà con frequenti pause e attività che favoriscono il movimento. Ma oltre che per prevenire il diabete, l'attività fisica è preziosa anche nella sua cura. I pazienti affetti da diabete di tipo 1 che si sottopongono a un allenamento regolare vanno incontro a minori complicanze della malattia e vivono più a lungo dei pazienti inattivi. Gli studi epidemiologici condotti su pazienti insulino-dipendenti hanno inoltre dimostrato che esiste un rapporto inversamente proporzionale tra attività fisica e complicanze microvascolari, molto comuni nei pazienti diabetici.

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