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SISTEMA SANITARIO DELLA SARDEGNA
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Come funziona il sistema di emergenza - urgenza

È tra i compiti istituzionali del Servizio Sanitario Nazionale, garantire la presa in carica rapida del paziente critico e il suo trasporto in condizioni di sicurezza nei centri attrezzati per il trattamento delle specifiche patologie. A tal fine in ogni regione opera la rete dell'emergenza-urgenza che assicura l'assistenza alle persone che subiscono "eventi acuti". L'attuale organizzazione del sistema emergenza-urgenza sardo comprende:
• un sistema di allarme sanitario, costituito dalle centrali operative di Cagliari e Sassari che raccolgono le telefonate al 118 e attivano il soccorso più tempestivo e appropriato in funzione delle condizioni del paziente: dall'invio, se opportuno, dell'ambulanza all'identificazione dell'ospedale più idoneo a trattare il caso, verificando anche la disponibilità dei posti letto;
• un sistema territoriale di soccorso, che dovrebbe garantire l'intervento in tempi brevi (circa 8 minuti in area urbana e circa 20 minuti in area extraurbana), organizzato da un lato secondo un livello di soccorso avanzato (medicalizzato), composto da personale dipendente delle Asl, dall'altro attraverso un livello di soccorso di base gestito dagli enti e associazioni di volontariato operanti in regime di convenzione;
• un sistema ospedaliero articolato su diversi livelli di operatività, dai punti di primo intervento, ai pronto soccorso ospedalieri e dipartimenti di emergenza, urgenza e accettazione (DEA).

Una riorganizzazione al servizio dell'utente
Anche il sistema emergenza-urgenza è oggi in fase di profonda riorganizzazione per superare le mille criticità che lo caratterizzano. La riorganizzazione della rete territoriale dell'emergenza-urgenza prevede l'attivazione di presidi mobili per la gestione delle maxiemergenze; una nuova dislocazione delle postazioni di soccorso avanzato; l'adeguamento dei mezzi di soccorso, dotandoli di defibrillatori semiautomatici; l'attivazione dell'elisoccorso in forma continuativa e il potenziamento delle aree di atterraggio e decollo degli elicotteri (elisuperfici) in prossimità dei presidi ospedalieri e nelle isole minori, in modo da consentire un migliore utilizzo del mezzo aereo, integrato con i mezzi di terra.
Nel sistema dell'emergenza-urgenza si sta inoltre realizzando la rete cardiologica d'urgenza e diffondendo la telemedicina per consentire la trasmissione di dati tra i differenti livelli organizzativi dell'emergenza, allo scopo di superare gli ostacoli costituiti dalla morfologia del territorio regionale.
A livello ospedaliero la riorganizzazione tiene conto della geografia del territorio, dei flussi turistici, delle aree industriali, ed è volta a riqualificare le strutture dei servizi di pronto soccorso, con l'istituzione delle Unità di Osservazione Breve Intensiva (OBI), dotate di posti letto per la medicina d'urgenza (degenza breve non superiore alle 72 ore). La ristrutturazione riguarda infine anche le unità di rianimazione che devono operare in rete con i dipartimenti di emergenza previsti a regime in ogni Asl.