E' un tipo di
valutazione economica, in cui i costi e i benefici sono espressi in unità monetarie. Il risultato è un valore numerico dato dal rapporto tra le differenze di costo delle due alternative considerate e la differenze monetaria dei benefici considerati per le due alternative.
E' una tecnica usata anche al di fuori della sanità, ad esempio in economia ambientale (per la valutazione della costruzione di una diga, di una pista ciclabile, di un ponte). Permette il confronto anche fra alternative sanitarie e non sanitarie. I benefici sono stimati in termini economici attraverso le valutazioni delle preferenze di un campione di persone; un metodo è quello della "willingness-to-pay", in cui alle persone viene chiesto di attribuire agli esiti di un trattamento, come ad esempio alla terapia successiva ad un infarto, la cifra che sarebbero disposti a pagare per evitare l'esito negativo. Proprio la valutazione monetaria dei benefici rende la tecnica molto criticata in letteratura; in molte circostanze, infatti, la valutazione dell'esito è influenzata dalla soggettività peculiare del punto di vista individuale dei pazienti.