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L'epatite B

L'epatite virale di tipo B è una malattia infettiva molto contagiosa, caratterizzata da lesioni a carico del fegato. La diffusione della malattia è legata non solo alle forme manifeste, ma anche ai "serbatoi" di virus costituiti dai portatori cronici (HbsAg positivi). La malattia si può trasmettere attraverso il contatto con il sangue o con altri liquidi biologici infetti: rapporti sessuali, scambio di siringhe o di altri oggetti contaminati, agopuntura, tatuaggi e piercing praticati in modo non sterile; oppure si può trasmettere dalla madre al feto durante la gravidanza o al momento del parto.
Il periodo di incubazione va da due settimane a sei mesi. Si manifesta con nausea, stanchezza, inappetenza, febbre, dolori addominali. Talvolta, però, non dà alcun sintomo evidente. Sia le forme manifeste che quelle non apparenti possono diventare croniche e dare luogo a gravi malattie come la cirrosi epatica e il cancro del fegato.
Attualmente si utilizza un vaccino sintetico ottenuto con le tecniche dell'ingegneria genetica, che riproduce un rivestimento "finto" ma uguale al virus dell'epatite, chiamato antigene di superficie del virus B (HbsAg). Quando lo si inietta, per via intramuscolare, l'organismo non distingue il rivestimento falso e lo tratta proprio come un virus, per cui è stimolato a produrre anticorpi che saranno efficaci anche contro il virus "vero".
La vaccinazione contro l'epatite B è stata resa obbligatoria per legge nel 1991 per tutti i nuovi nati nel primo anno di vita e per gli adolescenti nel corso del dodicesimo anno di età. Inoltre, la vaccinazione viene offerta gratuitamente ad una serie di categorie di persone "a rischio", come ad esempio i conviventi di portatori asintomatici, i pazienti politrasfusi, emofilici ed emodializzati, i detenuti, il personale che opera nel Servizio Sanitario, coloro che si recano all'estero per motivi di lavoro in aree geografiche ad alta endemia di epatite B, i tossicodipendenti ed altri ancora.
Nei neonati la vaccinazione antiepatite B viene iniziata al compimento del secondo mese di vita, contemporaneamente ad altre vaccinazioni obbligatorie e raccomandate; la seconda dose si effettua dopo due mesi e la terza dopo altri 6 mesi.
I bambini nati da madri HbsAg positive devono ricevere la vaccinazione in 4 dosi: alla nascita, dopo trenta giorni, dopo 60 giorni e all'undicesimo mese di vita. Gli adulti ricevono il vaccino in 3 dosi: a tempo zero, dopo un mese e dopo altri 5 mesi. Non sono necessari richiami nel tempo.