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SISTEMA SANITARIO DELLA SARDEGNA
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La nuova politica dell'Unione Europea

La garanzia della sicurezza alimentare è un obiettivo dichiarato dell'Unione Europea, i cui termini sono stati resi espliciti già dall'anno 2000 nel Libro Bianco sulla Sicurezza Alimentare e nelle norme comunitarie ad esso conseguenti e successivamente emanate (in particolare il Regolamento n. 178 del 2002 e i vari Regolamenti costituenti il c.d. "Pacchetto Igiene" emanati dal 2004 a tutt'oggi).
L'evoluzione dell'interesse dei Consumatori verso la salubrità degli alimenti ha indotto la Commissione Europea e, sul piano nazionale, il Ministero della Salute e le Regioni, a considerare come priorità strategica il raggiungimento degli standard più elevati possibili di sicurezza alimentare.
La complessità delle diverse filiere alimentari richiede un approccio integrato e globale e la sicurezza dei cibi deve essere intesa come una responsabilità condivisa da tutti coloro che, a vario titolo, intervengono nelle filiere agroalimentari.
Per il raggiungimento di questo obiettivo prioritario sono pertanto chiamati a concorrere, ciascuno secondo il proprio ruolo e le proprie responsabilità:
• gli agricoltori, gli allevatori e i produttori di mangimi per gli animali (bovini, ovini, suini, galline ecc.) che producono materie prime destinate all'alimentazione umana (latte, carni di varie specie animali, uova);
• i produttori di alimenti di origine animale (carni fresche, salumi, prosciutti, latte alimentare, formaggi, prodotti della pesca, frutti di mare, miele, uova ecc.) e di origine vegetale (verdure, frutta, legumi, pane, olio, vino ecc.) destinati all'alimentazione umana;
• i soggetti responsabili delle reti di stoccaggio, di distribuzione (dalle grandi catene commerciali ai piccoli dettaglianti) e di somministrazione (mense scolastiche, aziendali, ristoranti ecc.) di alimenti e bevande;
• le Autorità sanitarie di controllo (Servizi Veterinari e Medici ai vari livelli della Sanità pubblica) e i Laboratori ufficiali di analisi degli alimenti e dei mangimi;
• i Consumatori (comprese le relative Associazioni di tutela).

Il percorso finalizzato ad assicurare elevati standard di sicurezza alimentare si snoda attraverso varie tappe:
• l'applicazione uniforme da parte degli Stati membri dell'Unione Europea del nuovo quadro normativo e giuridico comunitario del settore alimentare, rappresentato sostanzialmente da una serie di Regolamenti (Regolamento 178/2002, Regolamento 852/2004, Regolamento 853/2004, Regolamento 854/2004, Regolamento 882/2004, Regolamento 2074/2005, 2075/2005, 2076/2005 e successive modifiche e integrazioni) che riflette la politica "dai campi alla tavola del consumatore", disciplinando l'intera filiera alimentare;
• l'attribuzione ai produttori della responsabilità primaria della sicurezza dei propri prodotti alimentari, ciascuno per la parte di propria competenza, attraverso l'applicazione di appropriati ed efficaci sistemi di autocontrollo e di verifica delle produzioni alimentari, l'applicazione di efficaci sistemi di tracciabilità/rintracciabilità, la trasparenza delle attività produttive, l'attivazione di efficaci prassi di ritiro/richiamo dei prodotti alimentari dai circuiti commerciali nei casi in cui esista il sospetto che gli alimenti non siano sicuri;
• l'esecuzione di appropriati controlli ufficiali sui processi produttivi e sui prodotti alimentari da parte delle Autorità competenti sulla base della metodologia dell'Analisi del Rischio;
• la capacità da parte dei produttori e dell'Autorità competente di attuare rapide ed efficaci misure di salvaguardia di fronte ad emergenze sanitarie che si manifestino in qualsiasi punto della catena alimentare, compreso un efficace Sistema di Allerta;
• la comunicazione trasparente ai consumatori (in particolare su aspetti quali sicurezza, etichettatura, composizione, provenienza, eventuali rischi sanitari, lealtà delle transazioni commerciali, modalità di conservazione e utilizzo dei cibi) e il pieno coinvolgimento delle Associazioni di tutela dei Consumatori nelle politiche di sicurezza alimentare.