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SISTEMA SANITARIO DELLA SARDEGNA
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La situazione in Sardegna

Nella nostra regione il primo indicente dovuto a tossine di origine algale risale al 2001, quando l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna accertò la presenza di tossine algali del tipo D.S.P. in concentrazioni superiori al limite di legge in mitili importati da una azienda isolana e provenienti da un paese dell'Unione Europea. Dal 1991 l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna effettua su disposizione della Regione Sardegna gli accertamenti biotossicologici sui molluschi bivalvi di produzione regionale (sui quali non era mai stata riscontrata alcuna presenza di tossine fino all'episodio del 2002 a Olbia) e di provenienza extraregionale.

La globalizzazione dei mercati, che ha interessato ovviamente anche il settore del commercio dei prodotti della molluschicoltura, può costituire di per sé un fattore di rischio in assenza di adeguate garanzie sanitarie fornite all'origine dai paesi produttori. Lo stesso movimento delle navi da carico può determinare l'introduzione di nuove specie algali tossiche in forma cistica in aree marine precedentemente indenni.

L'episodio del Golfo di Olbia
Il primo episodio accertato in Sardegna di tossicità da tossine algali del tipo P.S.P. in mitili di produzione regionale risale al 2002 negli allevamenti del golfo di Olbia.
Che il golfo di Olbia fosse un sito problematico era noto da tempo: numerosi fattori predisponenti rendono quest'area ad elevato rischio, quali il basso idrodinamismo, l'elevata trofia, gli scarichi delle acque di zavorra delle navi, le attività di acquacoltura.
I mitili allevati nel golfo di Olbia sono stati interessati da fenomeni di accumulo di tossine algali del tipo P.S.P. (Paralitic Shellfish Poison) negli anni 2002 (maggio-giugno) e 2003 (aprile-maggio) e nel 2005 nel golfo di Cugnana (gennaio-febbraio).
Tra le specie algali tossiche presenti, Alexandrium catenella è risultata essere responsabile degli episodi di tossicità nei mitili, così come è stato accertato dal Dipartimento di Botanica e Ecologia vegetale dell'Università di Sassari.
Dai dati finora disponibili emerge altresì che in alcune zone acquee del golfo adibite alla molluschicoltura le dinoflagellate tossiche del genere Alexandrium hanno manifestato meccanismi di adattamento e sopravvivenza rappresentati da formazione di cisti durature infossate nel sedimento marino che, in adatte condizioni ambientali, possono in qualunque momento dare origine alle forme vegetative e alla produzione di tossine, rappresentando pertanto un fattore di rischio sanitario ormai stabilmente presente nell'area.

Altri episodi
Cronologicamente, ulteriori episodi di tossicità (questa volta da tossine del tipo D.S.P.) sono stati accertati nel 2002 (nei mesi di giugno, luglio, settembre e ottobre) nella laguna di Santa Gilla a Cagliari e nel 2003 (gennaio) nello stagno di Feraxi.
Nel 2004 non sono stati accertati episodi di tossicità, mentre nel 2006 (gennaio) è stata rilevata positività per presenza di tossine del tipo P.S.P. in mitili di importazione provenienti da un paese comunitario e destinati a una Azienda isolana.
Sempre nel 2006 (fine novembre), il fenomeno ha interessato mitili di produzione isolana allevati in alcune zone acquee gestite da una Azienda dell'Oristanese.

Documenti correlati
Cronologia dei riscontri di tossine algali [file.pdf]