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Gli effetti collaterali

I rischi e i potenziali effetti collaterali dei prodotti fitoterapici vengono spesso sottovalutati sia dai medici sia dai pazienti.
Ciò è dovuto in parte anche ad un'equazione errata ma molto diffusa e a cui si tende a dare molto credito, quella che equipara sempre e comunque ciò che è naturale a qualcosa che fa bene (o che in ogni caso non può far male).
In genere chi ricorre alla fitoterapia non prende affatto in considerazione l'eventuale tossicità dei prodotti erboristici, al punto che solitamente non reputa importante riferire al proprio medico di assumerne (fatto questo che aumenta tra l'altro il rischio documentato di interazione tra alcuni prodotti fitoterapici assunti ed eventuali farmaci prescritti dal medico).

Le conoscenze in tema di piante e suoi derivati da parte del medico sono scarse, pertanto spesso i pazienti che ricorrono alla fitoterapia lo fanno sulla base di informazioni sommarie ricevute da amici, giornali, internet, fonti comunque non competenti. Inoltre l'atteggiamento spesso scettico o molto scettico del medico verso la fitoterapia non gli permette sempre di dare risposte a quei pazienti che legittimamente chiedono spiegazioni e delucidazioni sull'uso curativo dei prodotti erboristici.

In realtà anche le preparazioni erboristiche sono potenzialmente tossiche. Ciò può non dipendere dalla natura intrinseca dei composti, ma per esempio da sostanze adulteranti e contaminanti non dichiarate, o rappresentate da vegetali non previsti (batteri, tossine, pesticidi, metalli, ecc.).
Effetti collaterali più o meno gravi dovuti a rimedi fitoterapici sono ben documentati e non sono nemmeno trascurabili in termini di ricorrenza e percentuale.
Gli effetti non gravi più frequentemente segnalati sono: tossicità renale (Aristolochia fanghi), epatica (tè verde, echinacea, ecc.), ipertensione arteriosa e tachicardia (esedra), aritmia (da liquirizia), disturbi gastrointestinali (aloe, rabarbaro), emorragie, orticaria (ginseng, zenzero), cefalea, sudorazione eccessiva, disturbi urinari, dolori articolari, e altri ancora. Tra gli effetti avversi gravi bisogna ricordare lo shock anafilattico, la depressione respiratoria, l'arresto cardiaco, il coma epatico.

La rilevanza del problema della potenziale tossicità dei prodotti erboristici è testimoniata anche dall'esistenza di una branca della farmacovigilanza (attività di controllo e verifica degli effetti collaterali dei farmaci) detta proprio fitovigilanza.