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Primo rapporto sullo stato delle dipendenze patologiche

CAGLIARI, 23 GIUGNO 2008 - E' stato presentato oggi alla Cittadella della Salute della Asl di Cagliari il Primo Rapporto Regionale sullo stato delle dipendenze patologiche: in Sardegna il fenomeno delle dipendenze è di sostanziale stabilità, nel pieno della media nazionale. Questo il dato principale emerso dal Rapporto elaborato dalla Asl di Cagliari in collaborazione con la Regione Sardegna nei primi mesi del 2008 sulla base delle rilevazioni IPSAD ed ESPAD per gli anni 2005 e 2006 sul consumo negli ultimi 12 mesi.
Alla presentazione hanno preso parte tra gli altri l'assessore regionale della Sanità Nerina Dirindin, il direttore generale della Asl di Cagliari, Gino Gumirato, il neuropsicofarmacologo Gian Luigi Gessa e il farmacologo Silvio Garattini.

Durante la mattinata è stata inaugurata, alla presenza del presidente della Regione Sardegna Renato Soru, l'Unità di coordinamento regionale delle dipendenze. Il servizio, istituito in attuazione del Piano Regionale dei Servizi Sanitari 2006 – 2008, ha il compito di monitorare l’evoluzione del fenomeno delle dipendenze patologiche e i relativi interventi di prevenzione, cura e riabilitazione in ambito pubblico e privato sociale.


Questi, in sintesi, i dati emersi dal rapporto regionale.
Sostanze stupefacenti
In Sardegna – come nel resto d’Italia - la cannabis è la più diffusa tra le sostanze illegali (8,2% nella popolazione generale, contro 8,8% del consumo medio nazionale), con prevalenza durante l’età scolare (25,5%, contro il 24,5% del livello medio nazionale).
Segue la cocaina, che negli ultimi anni ha aumentato notevolmente la sua diffusione (nella popolazione generale italiana dal 1,1% del 2001 al 2,3% del 2005). In Sardegna il consumo risulta essere comunque inferiore a quello medio nazionale (1,8% contro 2,3%), anche in età scolastica (3,5% contro 3,9%).
L’eroina è l’unica sostanza per la quale la Sardegna si ponga a un livello di consumo superiore a quello nazionale (0,4% della popolazione generale sarda, contro lo 0,3% del consumo medio nazionale). Anche nella popolazione scolastica la prevalenza è superiore alla media nazionale (1,7% contro 1,6%).
Per tutte le sostanze (tranne l’alcol e il tabacco) l’uso prevale nelle fasce d’età più giovanili (dai 15 ai 34 anni). Per quanto riguarda l’alcol - invariabilmente presente nell’uso contemporaneo di più sostanze (“poliabuso”) - più di un quarto della popolazione è andata incontro a episodi di intossicazione acuta (“ubriacature”) già all’età di 15 anni.

Attività dei servizi: SerD e strutture Socio riabilitative (Comunità terapeutiche)
Il numero delle persone in trattamento nei 14 Serd regionali nel 2007 ammonta a 5.574 utenti, contro i 5.004 del 2000 (per sostanze diverse da alcol e nicotina), di cui oltre l’80% ha chiesto interventi per la dipendenza dall’eroina. In media 57 persone ogni 10.000 abitanti frequentano un SerD, contro una media nazionale di 54.
Anche le strutture socio riabilitative (Comunità Terapeutiche) sono presenti su tutto il territorio regionale, per assicurare interventi di primo ascolto e pronta accoglienza, interventi residenziali di carattere educativo, terapeutico-riabilitativo e di inclusione sociale. Il numero di utenti inviati in strutture socio-riabilitative dalle ASL della Sardegna nel corso degli ultimi anni corrisponde a circa 630 all’anno (circa il 10% della popolazione in carico ai SerD). Di questi circa il 40% viene inviato in strutture extraregionali. La progressiva riduzione degli invii extraregione rappresenta uno degli obiettivi della programmazione sanitaria della Regione, in linea con i provvedimenti e le azioni adottati per promuovere la riqualificazione, la diversificazione dell’offerta residenziale e la personalizzazione dei programmi di trattamento.

Tossicodipendenti in carcere
La percentuale di detenuti tossicodipendenti e alcoldipendenti sul totale dei detenuti è più elevata in Sardegna che a livello nazionale. Anche il tasso ottenuto rapportando il numero di detenuti tossicodipendenti alla popolazione residente è uno dei più alti d’Italia (8,19 per 10.000 nel 2006).
Il dato è coerente con altri indicatori di disagio sociale ed economico che caratterizzano l’Isola.

Decessi droga-correlati
Secondo i dati forniti dalle Forze di Polizia, nel 2007 in Sardegna si sono verificati 15 decessi correlati all’uso di sostanze (intossicazioni acute e overdose), con un tasso di mortalità di 0,91 per 100.000 abitanti (range nazionale da 0,16 a 4,56). Il picco più recente si è osservato nel 2004, con 33 decessi. La sostanza illegale responsabile della maggior parte delle morti è l’eroina (dati nazionali).

Programmazione regionale
Il Piano Regionale dei Servizi Sanitari 2006 – 2008 individua tra gli obiettivi strategici la riqualificazione degli interventi per la tutela della salute mentale. Gli interventi per le dipendenze patologiche rientrano a pieno titolo fra quelli utili a tutelare e promuovere la salute mentale della popolazione. Sulla base del progressivo riconoscimento delle analogie esistenti fra gli ambiti della salute mentale e dipendenze patologiche e in considerazione della frequenza con la quale le due condizioni convivono nella persona, nella famiglia e nella comunità sociale, la Regione Sardegna ha compreso, all’interno del processo di riorganizzazione delle ASL, la fusione delle attività relative alla salute mentale e alle dipendenze in un unico dipartimento denominato “Dipartimento aziendale della salute mentale e delle dipendenze” (DSMD).
In particolare sono stati adottati numerosi provvedimenti per promuovere la riqualificazione dei servizi, la personalizzazione degli interventi, la promozione dei percorsi di riabilitazione e di inclusione sociale. In particolare si è voluto promuovere la capacità del sistema di intervento di cogliere l’evoluzione del fenomeno dell’abuso di sostanze stupefacenti e delle dipendenze non farmacologiche e di intercettare il bisogno di cura laddove è più facile che venga espresso.
Nel rapporto regionale sullo stato delle dipendenze vengono sintetizzati i provvedimenti regionali di indirizzo organizzativo e di funzionamento, quelli volti alla riqualificazione e potenziamento delle attività dei servizi, gli interventi negli ambiti della prevenzione e dell’inclusione sociale e quelli nell’ambito della ricerca, a partire dal 2004. sono riportate inoltre per esteso le Delibere della Giunta Regionale che si riferiscono ai suddetti provvedimenti.