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Trekking e riabilitazione, iniziativa del Csm di Sanluri

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CAGLIARI, 17 LUGLIO 2008 - Non una vacanza vera e propria e nemmeno uno sport. “In itinere” è un progetto socio riabilitativo nato su iniziativa del Centro di Salute mentale della Asl di Sanluri: un viaggio in montagna che offre soprattutto la possibilità di un percorso riabilitativo, aperto a ragazzi con importanti disturbi psichici stanno imparando a uscire dall’isolamento, ad affrontare la malattia senza vergogna.
Con una terapia integrativa: il trekking.
Un progetto partito un anno fa in via sperimentale al quale la direzione dell’Azienda Sanitaria ha creduto fortemente e che sta ottenendo importanti risultati. L’idea nasce ad alcuni medici e infermieri appassionati di montagna e di trekking, in collaborazione con l’associazione “Andalas de Amistade” costituita da operatori del Csm e da altri professionisti che operano e credono nella riabilitazione psichiatrica, anche mediante lo sport, e dall’associazione di familiari “Oltre il Sogno” di Villacidro.
Il programma prevede un’escursione al mese della durata di tre giorni e due notti. Partecipano 15 ragazzi, giovani con psicosi che a causa della malattia vivevano una condizione di marcato isolamento sociale. Durante il trekking camminano e faticano senza lamenti, dormono senza paure negli ovili abbandonati o nelle grotte e mangiano quanto si riesce a trasportare negli zaini.
E i risultati, sin dalle prime uscite, sono stati sorprendenti. Il trekking è stato per i ragazzi innanzitutto uscire dall’isolamento nel quale la malattia li aveva confinati, è stato trovare “compagni di viaggio” ed entrare a far parte di una comunità. Il trekking li fa sentire capaci di affrontare un’impresa difficile, permette loro di aiutare i compagni in difficoltà e condividere i problemi della malattia e della vita ma anche di vincere la vergogna e trovare il coraggio di esporsi.
Si tratta di un innovativo modo di fare terapia di gruppo e i primi risultati clinici sono visibili a tutti: lo dicono gli utenti, i loro familiari e i medici e il personale sanitario che li conosce.
Questo tipo di esperienza, prima in Italia, ha suscitato grande interesse e curiosità degli addetti ai lavori della Penisola. A tal fine i primi risultati di In Itinere verranno presentati in un convegno nazionale, che si terrà quest’autunno, organizzato dal CSM della Asl di Sanluri.
Con il trekking il gruppo ha attraversato i meandri più reconditi e suggestivi del Supramonte di Baunei, di Orgosolo, di Oliena e di Dorgali e con essi quelli più misteriosi della mente.
Non solo. I ragazzi hanno affrontato, dal 30 giugno al 5 luglio di quest’anno uno dei trekking con i percorsi più duri e difficili d’Europa: il Randonee Gr 20 in Corsica. Hanno camminato per 12 ore al giorno, hanno scalato le montagne con agilità e sono ridiscesi in corda senza paura. Un’esperienza straordinaria e suggestiva.
Con questo progetto medici ed infermieri, in collaborazione con familiari e volontari, si prendono cura della persona e non solo della malattia e dimostrano che, al di là dei pregiudizi, cose straordinarie possono avvenire, quando si incontrano le professionalità con gli affetti, il protagonismo e la responsabilità di tutti.
Ogni uscita è preceduta da un incontro organizzativo al quale prendono parte i ragazzi, gli operatori del Csm e i volontari delle associazioni.
Durante il trekking il gruppo si riunisce prima della cena per rielaborare vissuti ed emozioni. Il cocktail camminare-gruppo ha mostrato da subito il suo potere “terapeutico”. Gli animi si sono aperti sempre di più, i ragazzi hanno familiarizzato, hanno condiviso emozioni ed esperienze, hanno sperimentato di esser capaci di aiutare gli altri, di non essere soli al mondo ad aver problemi apparentemente irrisolvibili e soprattutto di potersi cimentare in un’impresa, quale il camminare per quindici chilometri al giorno con dieci chili sulle spalle, dormire nelle grotte e negli ovili abbandonati e senza alcuna comodità. Un sacrificio che in pochi sarebbero disposti a fare.