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SISTEMA SANITARIO DELLA SARDEGNA
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La scrapie

La scrapie è una malattia degenerativa che colpisce il sistema nervoso centrale della pecora, della capra e del muflone. E' compresa nel gruppo delle Encefalopatie Spongiformi Trasmissibili (EST o TSE nel caso si utilizzi il termine inglese di Transmissible Spongiform Encephalopathies) o malattie da prioni, assieme ad altre neuropatologie che colpiscono l'uomo, animali domestici e selvatici. Tra queste le più note sono la malattia di Creutzfeldt-Jakob (MCJ) e il kuru dell'uomo, l'Encefalopatia Spongiforme Bovina (BSE) e la Chronic Wasting Disease (CWD) che colpisce i cervidi di otto stati americani.

Le EST sono caratterizzate da un lungo periodo di incubazione, superiore a due anni, e portano inevitabilmente a morte il soggetto colpito provocando lesioni microscopiche di tipo spongiforme nel sistema nervoso centrale per la presenza di vacuoli a carico di alcuni tipi di cellule nervose, i neuroni. Un altro aspetto peculiare di queste malattie è l'accumulo di una forma patologica, anormale (indicata per convenzione con PrPSc o prione anormale o patologico) di una proteina normalmente presente nell'ospite (indicata come convenzione con PrPC prione cellulare o normale), rilevabile nel sistema nervoso centrale e, nel caso di altre EST, tra cui la scrapie, anche nel sistema linfatico, come milza, linfonodi e placche del Peyer. La scrapie è una malattia conosciuta da più di 250 anni ed è diffusa in tutto il mondo, solo l'Australia e la Nuova Zelanda ne sono ritenute ufficialmente indenni. In Italia la malattia è stata segnalata per la prima volta nel 1976 in Piemonte e in seguito è stata descritta sporadicamente in diverse regioni. Dopo la crisi BSE del 2001, a seguito dell'incremento della sorveglianza sulle encefalopatie spongiformi, la scrapie è stata praticamente diagnosticata in tutte le regioni italiane dove viene allevata la pecora, Sardegna compresa.

La diagnosi di scrapie non è possibile nell'animale in vita, perché non esiste alcun test in grado di rilevarla, per cui la malattia si può solo sospettare esaminando i sintomi clinici. Gli esami di conferma vengono fatti sul cervello o sugli organi linfatici estratti dall'animale morto. Queste analisi sono lunghe e complesse e si basano sulla evidenziazione del prione patologico mediante esami immunistochimici e immunobiochimici.
In Sardegna la malattia è stata diagnosticata per la prima volta nel 1995 e sino al Marzo del 2006 si sono verificati circa 80 focolai di scrapie, distribuiti in tutte le ASL. Da questi dati risulta evidente che la diagnosi di scrapie non è più un evento sporadico, ma al contrario, è di costante riscontro su tutto il territorio dell'Isola. Di conseguenza la scrapie deve essere considerata ormai una grave minaccia per il comparto ovino sardo. I focolai registrati in tutte le province - e nell'ambito di queste all'interno di tutte le ASL presenti nell'isola - fanno supporre una omogenea presenza della scrapie nel territorio; non sono cioè presenti zone che potrebbero ambire ad essere dichiarate indenni. Tuttavia non esistono strumenti che possano misurare la reale diffusione della scrapie, quindi è possibile dire che oltre ai casi denunciati la dimensione dell'epidemia non è ragionevolmente quantificabile neanche in Sardegna.
Clinica ed epidemiologia
Tra i fattori di rischio accertati nella diffusione dell'infezione rientrano le movimentazioni di ovini da un allevamento a un altro. Infatti è stato spesso supposto che la malattia possa essere trasmessa dai soggetti infetti in fase subclinica.
Il controllo della scrapie
Nel 2004 la Regione Sardegna ha recepito il Piano di Selezione nazionale e facendolo proprio ha emesso un Decreto che è stato di recente modificato con l'emanazione del D.A.I.S. n. 13 del 7 luglio 2006.
Il piano di selezione genetica
Nel corso degli ultimi anni l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna in collaborazione con l'Istituto Zootecnico Caseario della Sardegna hanno condotto delle indagini volte a determinare quali sono i genotipi che nella razza sarda risultano essere resistenti o viceversa sensibili.