Le ondate di calore sono condizioni meteorologiche estreme che si verificano quando si registrano temperature molto elevate per più giorni consecutivi, spesso associate a tassi elevati di umidità, forte soleggiamento e assenza di ventilazione. Un'ondata di calore è definita in relazione alle condizioni climatiche di una specifica città e non è, quindi, possibile individuare una temperatura-soglia di rischio valida a tutte le latitudini. In Italia, ormai quasi ogni estate, si verificano episodi di ondate di calore: durante la stagione estiva del 2022, ad esempio, è stato osservato un aumento di temperature di +2,3°C rispetto al periodo 1991-2020 ed è stato registrato un elevato tasso di mortalità per effetto delle elevate temperature (295 decessi per milione di abitanti), al di sopra della media europea (114 decessi per milione di abitanti). In termini assoluti, l’Italia rappresenta il paese europeo che nell’estate del 2022 ha avuto il maggior numero di decessi attribuibili al caldo, con un totale di circa 18.000 morti (di cui circa il 66% donne).
Anomalie di temperatura registrate nell’estate del 2022 rispetto alla serie storica 1991-2020 e n. decessi per milione di abitanti dovuti al caldo per tutte le età e per entrambi i sessi registrati nell’estate del 2022 [file.pdf]Riguardo all’estate 2023, nel mese di luglio sono stati osservati valori di temperatura superiori alle medie stagionali in gran parte delle città, in particolare al Centro-Sud, mentre ad agosto l’anomalia di temperature si è registrata soprattutto tra le città del Nord.
Il Sistema di sorveglianza della mortalità giornaliera (SiSMG), che coinvolge attualmente 51 città italiane, ha evidenziato complessivamente un impatto contenuto delle elevate temperature sulla mortalità della popolazione anziana nell’estate 2023. L’analisi della mortalità per mese evidenzia eccessi significativi nel mese di luglio al Centro-Sud (+12%) e nel mese di agosto al Nord (+3%), in concomitanza con le temperature più elevate. Benché i dati di mortalità legati alle ondate di calore dell’estate 2023 siano ancora in fase di approfondimento, si è osservato che, nonostante l’elevata esposizione della popolazione, l’impatto sulla mortalità ascrivibile alle temperature elevate è stato molto contenuto rispetto agli anni precedenti e rispetto al 2022, nel quale si è registrato un incremento complessivo del +15% sia al Nord che al Centro-Sud.
Sebbene l’incremento della mortalità legata alle ondate di calore sia un fenomeno noto ed ampiamente documentato, con una latenza di 1-3 giorni tra il verificarsi di un rapido innalzamento della temperatura e il conseguente incremento del numero dei decessi, altri effetti sulla salute sono ancora in fase di studio e si ipotizza che la mortalità sia solo la più grave conseguenza dell’esposizione ad elevate temperature e che vi siano anche diversi altri effetti che, al decrescere della gravità, coinvolgono un numero sempre più ampio di persone. Gli effetti sulla salute legati al caldo vanno, infatti, da sintomi che non arrivano all’attenzione clinica (ad esempio riduzione delle capacità fisiche, crampi, svenimenti, gonfiori), a sintomi di maggiore gravità (disidratazione, rash cutaneo, edema, sincope, colpo di calore) che, in taluni casi, possono determinare il ricorso anche al Pronto Soccorso e il ricovero ospedaliero.
Gli effetti delle ondate di calore si manifestano quando il sistema di termoregolazione corporea non è in grado di disperdere il calore in eccesso. Infatti, in presenza di condizioni climatiche estreme per effetto di caldo intenso ed elevato tasso di umidità, la sudorazione è l’unico effettivo meccanismo di raffreddamento a disposizione del corpo. Tuttavia, alcuni fattori come la disidratazione, l’assenza di vento, l’uso di abiti aderenti, l’uso di alcuni tipi di farmaci, riducono la capacità di sudorazione e causano il surriscaldamento del corpo. Inoltre, alti valori di umidità, associati ad alte temperature, ostacolando l’evaporazione del sudore, rendono inefficace il meccanismo compensativo della sudorazione. Infine, anche l’esposizione simultanea agli inquinanti atmosferici urbani, in particolare all’ozono, potenzia gli effetti delle alte temperature.
Le ondate di calore a cui è associato un effetto più grave sulla salute sono quelle più intense e prolungate e quelle che si verificano all'inizio della stagione estiva, quando la popolazione non ha ancora attivato adeguati meccanismi di adattamento fisiologico al caldo.
Tabella 1 - effetti sulla salute dovuti all’esposizione prolungata al caldo estremo [file.pdf]Gli effetti sulla salute correlati alle ondate di calore non sono omogenei nella popolazione e, a parità di livello di esposizione, la maggiore suscettibilità
dipende principalmente:
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dalla fascia d’età; presentano un maggior rischio di subire effetti negativi per l’esposizione a fenomeni di caldo intenso sia gli anziani per imperfetto funzionamento della termoregolazione corporea, per carente idratazione o perché affetti da patologie croniche (quali patologie respiratorie croniche, ipertensione, malattie cardiovascolari, insufficienza renale cronica), e sia i bambini di età compresa tra i 0 e 4 anni per il loro metabolismo più rapido e la minore sudorazione, che li espone al rischio di un aumento eccessivo della temperatura corporea e alla disidratazione, con possibili conseguenze dannose sul sistema cardiocircolatorio, respiratorio e neurologico;
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dalle condizioni socio-economiche; le disponibilità economiche degli individui condizionano, infatti, la possibilità di poter adottare idonee misure di mitigazione (es. climatizzazione dell’abitazione, schermatura della radiazione solare, ecc.); il grado di istruzione e la condizione di isolamento sociale incidono sulla possibilità di accesso alle fonti di informazione utili a maturare la giusta consapevolezza sui rischi per la salute legati al caldo;
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da fattori ambientali; per via del fenomeno detto “isola di calore urbana” – ossia l’incremento della temperatura media dell’area urbana rispetto alle zone rurali dovuto all’inquinamento atmosferico correlato alle attività antropiche, alla conformazione della tessitura urbana, all’assenza di aree verdi e alle caratteristiche degli edifici (es. dimensioni, caratteristiche dei materiali da costruzione, con condizioni microclimatiche sfavorevoli) – le aree urbane o metropolitane espongono a maggior rischio rispetto agli ambienti rurali;
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dallo stato di salute degli individui; al riguardo, sono disponibili solide evidenze in letteratura di un incremento del rischio di decesso, in seguito all’esposizione alle ondate di calore, tra le persone affette da alcune malattie croniche; in particolare, malattie cardio-circolatorie e cerebrovascolari, malattie croniche polmonari, malattie del sistema nervoso centrale, malattie del fegato e dei reni, malattie metaboliche quali il diabete, aumentano significativamente il rischio di morte in occasione di eventi di caldo estremo e prolungato. Inoltre, qualsiasi malattia o condizione che riduce la capacità di mettere in atto comportamenti protettivi (es. disturbi psichici, malattie neurologiche) aumenta i rischi per la salute legati all’esposizione al caldo. L’assunzione di alcuni tipo di farmaci (es. diuretici, antidepressivi, antianginosi, sedativi, psicofarmaci) possono aggravare gli effetti del caldo e per questi è necessaria una rimodulazione della terapia.
Tabella 2 - esempi di aggravamento di patologie croniche preesistenti in corso di ondate di calore [file.pdf] Il Piano Nazionale per la prevenzione degli effetti del caldo sulla salute Gran parte degli effetti avversi delle ondate di calore sono prevenibili con un corretto approccio previsionale ed operativo. A tal proposito, nel 2005, il Ministero della Salute ha avviato il “
Piano nazionale per la prevenzione degli effetti del caldo sulla salute” e, assieme al CCM, coordina il Sistema operativo nazionale di previsione e prevenzione degli effetti del caldo sulla salute, avvalendosi della collaborazione tecnica del Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario della Regione Lazio – ASL Roma 1.
Tale Sistema operativo consente il coordinamento centrale delle attività locali di prevenzione. Tra le componenti del suddetto Piano vi sono:
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Sistema di previsione e allarme HHWWS (Heat Health Watch Warning System), attivo in 27 città italiane dal 15 maggio al 15 settembre, che consente di individuare, con un anticipo di almeno 72 ore l’arrivo di condizioni meteo-climatiche che determinano un rischio per la salute. I risultati vengono riportati in un
bollettino sintetico che contiene le previsioni meteorologiche riassuntive ed un livello di allarme graduato (livelli da 0 a 3) definito in relazione alla gravità degli eventi previsti, per permettere la modulazione degli interventi di prevenzione sulla base del livello di rischio previsto.
I bollettini sulle ondate di calore sono consultabili nel sito del Ministero della Salute al link
https://www.salute.gov.it/portale/caldo/homeCaldo.jspDa maggio a settembre è attiva anche l’applicazione per telefonia mobile “Caldo e Salute” realizzata dal Ministero della Salute e dal Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario della Regione Lazio con i bollettini sulle ondate di calore e le informazioni e raccomandazioni utili per il cittadino.
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il Sistema di Sorveglianza della mortalità giornaliera (SiSMG), attivo dal 2004 e coordinato dal Dipartimento di Epidemiologia SSR Lazio - ASL Roma 1, include 51 città (capoluoghi di regione e città con oltre 100.000 abitanti (tra cui Sassari e Cagliari per la Sardegna) e ha lo scopo di:
monitorare in tempo reale, il numero di decessi giornalieri nella popolazione e segnalare eccessi di mortalità al fine di attivare in tempi brevi interventi di risposta all’emergenza;
effettuare tempestivamente una valutazione dell’impatto sanitario di eventi meteorologici estremi (ondate di calore, freddo, piogge intense) e di altri fattori di rischio (epidemie influenzali, inquinamento atmosferico).
L’Ufficio Anagrafe dei Comuni trasmette giornalmente al Dipartimento di Epidemiologia SSR Lazio - ASL Roma 1 dati anonimi relativi alle denunce di decesso entro 24-72 ore dalla registrazione del decesso, con informazioni anagrafiche (genere, data di nascita) e dati relativi al decesso (luogo del decesso, morte avvenuta per causa naturale/causa violenta). Sulla base dei dati acquisiti, vengono prodotti rapporti stagionali che valutano le variazioni di mortalità in relazione alle temperature estive ed invernali. Durante la stagione estiva e in relazione ad episodi di ondate di calore sono prodotti specifici rapporti sui sistemi di allarme, sulla sorveglianza della mortalità e degli accessi in Pronto Soccorso;
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i Piani di prevenzione a livello locale, ogni estate vengono raccolte le informazioni sui piani locali di prevenzione e i protocolli di emergenza in 34 città coinvolte. Una mappa interattiva dei piani, dei servizi e dei numeri utili a livello locale è accessibile tramite l’applicazione per telefonia mobile “
Caldo e salute”;
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Linee di indirizzo per la prevenzione degli effetti del caldo sulla salute, redatte a cura del Ministero della Salute e dal Dipartimento di Epidemiologia del SSR Lazio, ASL Roma 1, e periodicamente aggiornate (
https://www.salute.gov.it/portale/caldo/dettaglioPubblicazioniCaldo.jsp?lingua=italiano&id=2867).
Le raccomandazioni del Ministero della Salute per la prevenzione dei rischi per la salute causati dalle ondate di calore Di seguito sono riportati alcuni semplici consigli da adottare per ridurre i rischi per la salute legati alle ondate di calore:
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INFORMAZIONI METEO -
AMBIENTE DOMESTICO -
ALIMENTAZIONE -
FARMACI -
FUORI CASA -
PERSONE FRAGILI -
ASSISTENZA SANITARIA - Consulta le raccomandazioni [file pdf] Link utili per approfondimenti -
Ministero della salute - CCM. Estate sicura. Come vincere il caldo. Consigli alla popolazione per affrontare le ondate di calore.
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Ministero della salute - CCM. Estate sicura. Come vincere il caldo. Informazioni e raccomandazioni per il Medico di medicina generale. -
Ministero della salute. Linee di indirizzo per la prevenzione degli effetti del caldo sulla salute. -
Ministero della salute. Ondate di calore. I rischi per la salute.
Informazione a cura dell'Urp della Sanitàultimo aggiornamento 19 giugno 2024