La rete ospedaliera è interessata da un processo di riorganizzazione che non può prescindere dagli indirizzi nazionali e che è volto a migliorare la qualità dell'assistenza attraverso una progressiva e crescente integrazione tra ospedale e territorio. Il modello di riferimento è quello Hub & Spoke (il mozzo e i raggi di una ruota) che deve permettere il continuo raccordo tra i centri ad elevata specializzazione e la periferia. Il mutamento dei bisogni sanitari, che interessa la Sardegna al pari delle altre regioni italiane, ha reso l'organizzazione delle strutture ospedaliere in parte obsoleta.
È necessario rideterminare il numero dei posti letto per pazienti acuti a favore di quelli post-acuzie che interessano maggiormente i soggetti più anziani e le persone con malattie croniche. Allo stesso tempo per rispondere ai bisogni di salute è necessario potenziare i servizi alternativi al ricovero tradizionale ordinario, non solo attraverso il day hospital e il day surgery, ma anche e soprattutto attraverso i servizi socio-sanitari distrettuali (assistenza ambulatoriale, riabilitativa, residenziale e domiciliare) che permettono di personalizzare e umanizzare gli interventi. Nei distretti socio-sanitari, che costituiscono l'articolazione territoriale delle aziende sanitarie, si realizza infatti l'integrazione tra assistenza sanitaria e assistenza sociale.
La loro funzione prioritaria è quella di soddisfare in maniera appropriata e diretta la domanda di salute espressa dalle comunità locali. Favorire lo sviluppo dei distretti come i luoghi principali di cura rappresenta un obiettivo prioritario che si deve accompagnare a una progressiva e crescente integrazione tra gli ospedali e il territorio.
Gli ospedali