La Sardegna paga un prezzo altissimo al diabete mellito: infatti è la regione che presenta il più alto numero annuale di nuovi casi di diabete di tipo 1, poiché l'incidenza del diabete infanto-giovanile è di oltre 50 casi per 100.000 abitanti (nella fascia d'età 0-30 anni), mentre nel resto d'Italia i nuovi casi annuali registrati si aggirano intorno a 6-7 per 100.000 abitanti. Nel resto del mondo questi numeri vengono raggiunti solo dalla Finlandia. Ogni anno in Sardegna abbiamo circa 700 nuovi casi di diabete tipo 1, che è quello che richiede almeno quattro somministrazioni giornaliere di insulina per la sopravvivenza. Non ci sono dati ufficiali per quanto riguarda l'incidenza del diabete mellito di tipo 2. Tuttavia, alcune fonti portano a ipotizzare un numero approssimativo di almeno 5.000 nuovi casi all'anno.
Attualmente in Sardegna il numero dei diabetici (tipo 1 e tipo 2) è di oltre 50.000. Se a questi si aggiunge il cosiddetto diabete ignoto si raggiunge facilmente un numero, approssimato per difetto, di oltre 80.000 persone interessate. Questo significa altrettanti nuclei familiari, con circa 250-300.000 persone in totale, quasi il 20 per cento della popolazione sarda, che hanno a che fare con problemi legati alla gestione della malattia diabetica. In effetti il diabete mellito è da ritenersi una vera e propria emergenza sociosanitaria, non solo in Sardegna ma in tutto il mondo.
E' da sottolineare che il diabete mellito di tipo 2 - il cosiddetto diabete dell'adulto - è in costante e drammatica crescita per vari motivi: tra i principali, gli inadeguati modelli di vita, una scorretta e squilibrata alimentazione unitamente a una scarsa o totalmente assente attività fisica.