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Stress lavoro-correlato

stress lavoro correlato
I mutamenti socio-economici e i cambiamenti nelle caratteristiche della forza lavoro delle ultime decadi hanno avuto un impatto sul mondo del lavoro, modificandone la natura stessa anche in risposta ad esigenze di competitività e aumento della produttività, e hanno portato alla luce nuovi rischi su cui porre attenzione nell’ambito della salute e sicurezza sul lavoro. Tali cambiamenti hanno aumentato l’impatto del fenomeno dello stress lavoro-correlato (SLC), che si è collocato al secondo posto in Europa tra i problemi di salute dovuti al lavoro, dopo i disturbi muscolo-scheletrici, con evidenti ripercussioni al livello di produttività delle aziende e al livello economico.
Progetto CCM "Piano di monitoraggio e d’intervento per l’ottimizzazione della valutazione e gestione dello stress lavoro-correlato"
Il progetto è stato approvato e finanziato dal Centro Nazionale per la Prevenzione ed il Controllo delle Malattie (CCM) del Ministero della Salute e affidato all’INAIL.
Al Progetto CCM partecipano 16 fra Regioni e Provincie Autonome (Lazio, Veneto, Lombardia, Toscana, Puglia, Campania, Sicilia, Umbria, Sardegna, Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Marche, Liguria, Emilia Romagna, P.A. Trento, P.A. Bolzano) e 2 Università (Università degli studi di Verona e Università degli studi di Bologna) con il coordinamento della Regione Lazio (Sito dedicato: http://centrostresslavoro-lazio.it/il-progetto-ccm-stress-lavoro-correlato/).

Lo stress lavoro-correlato nel Piano Regionale di Prevenzione 2014-2018 e il Progetto CCM “Piano di monitoraggio e d’intervento per l’ottimizzazione della valutazione e gestione dello stress lavoro-correlato”.

Una delle Azioni del Piano Regionale di Prevenzione 2014-2018 (PRP), adottato con Deliberazione della Giunta Regionale n.30/21 del 16 giugno 2015, è rivolta alla Prevenzione del rischio stress lavoro correlato e alla promozione del benessere organizzativo.

Tale Azione (P-7.3.3) si sviluppa attraverso l’articolazione di due fasi:
- una prima fase (2015-2016) di attuazione degli obiettivi del sopra citato progetto CCM,
durante la quale sono previste le seguenti attività, in parte già attuate o in via di attuazione: formazione degli operatori SPreSAL delle ASL, monitoraggio su un campione casuale di aziende, delle attività di vigilanza in materia di SLC, attività informative per le aziende.
- la fase successiva (2017-2018) in cui verranno portate avanti ulteriori attività informative e di assistenza per le aziende e verrà verificata l’applicazione dell’obbligo di valutazione dello SLC su una percentuale delle aziende vigilate.

- Consulta la DGR 30/21 del 16 giugno 2015


Informazione a cura dell'Urp della Sanità

ultimo aggiornamento 29 settembre 2016