L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), nel documento “Health 2020” pone l’attenzione sul fatto che la salute è un diritto ed un bene individuale e collettivo, oltre ad essere una maggior risorsa per la società, in quanto essenziale per lo sviluppo economico e sociale; tra gli ambiti prioritari di azione per garantire i più alti livelli di salute, l’ambito 4, “
Creare comunità in grado di rispondere alle sfide e ambienti favorevoli alla salute”, mette in evidenza che “le possibilità delle persone di essere in buona salute sono strettamente correlate alle condizioni in cui esse nascono, crescono, lavorano e invecchiano”.
In quest’ottica, la predisposizione di ambienti indoor - intesi come ambienti complessi riservati alle funzioni residenziali/abitative (ambienti di vita) - salubri e favorevoli alla salute è una necessità che assume un ruolo di prevenzione primaria per la garanzia del benessere degli occupanti, sia sotto il profilo fisico che psicologico. Infatti, la qualità dell’ambiente indoor assume un ruolo fondamentale nella vita di ogni individuo, considerata la prolungata permanenza della popolazione in tale ambiente, le condizioni di inquinamento acustico, elettromagnetico, la presenza di inquinanti dell'aria indoor o di altri fattori (quali ad esempio l'assenza di adeguati spazi abitativi o di comfort termoigrometrico) che possono incidere negativamente sul benessere degli individui, talvolta arrecando gravi danni alla salute.
Il Piano Regionale della Prevenzione (PRP) 2020-2025 (adottato con Delib.G.R. n. 50/46 del 28.12.2021), elaborato in coerenza con la visione, i principi, le priorità e la struttura del Piano Nazionale della Prevenzione (PNP) 2020-2025, comprende, tra gli altri, il Programma Predefinito PP9 “Ambiente, clima e salute”, che include varie Azioni fra cui l'“
Azione per Buone pratiche su obiettivi prestazionali sanitari e ambientali integrati per costruzioni /ristrutturazioni di edifici e relativi interventi di formazione specifica” (Azione 2 del PP9).
In particolare questa Azione - di notevole importanza, considerate le numerose evidenze su come la qualità dell'ambiente costruito possa contribuire a contrastare molti degli attuali problemi di salute pubblica - prevede in linea con quanto stabilito nel PNP 2020-2025:
- la predisposizione e l'adozione di un Documento regionale contenente le principali buone pratiche sanitarie e ambientali integrate nel campo dell'igiene edilizia, orientate alla riduzione dell'esposizione ai principali fattori di rischio indoor potenzialmente pericolosi per la salute e finalizzate alla tutela della salute pubblica;
- l'organizzazione e l'attuazione, da parte dei Dipartimenti di Prevenzione delle ASL della Sardegna, di interventi formativi per lo sviluppo di specifiche competenze su tali buone pratiche, rivolti ad operatori sanitari degli stessi Dipartimenti e ad operatori ambientali dell'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente della Sardegna (ARPAS).
In continuità con quanto già realizzato nel corso del precedente PRP 2014-2019, nell'ambito del quale è stato predisposto, da parte di un Gruppo di Lavoro intersettoriale coordinato dall'Assessorato dell'Igiene e Sanità e dell'Assistenza Sociale, il documento “
Indirizzi in materia di sostenibilità ed eco-compatibilità nella costruzione /ristrutturazione di edifici, anche in relazione al rischio radon, per orientare i regolamenti edilizi in chiave eco-compatibile”
- adottato con la Delib.G.R. n. 5/31 del 29 gennaio 2019 - si è provveduto al consolidamento dei processi intersettoriali già avviati con enti e istituzioni al fine di realizzare, con un approccio multidisciplinare collaborativo, attività integrate efficaci.
Al riguardo è stato istituito un Tavolo Tecnico regionale interistituzionale, intersettoriale e interdisciplinare (di seguito Tavolo Tecnico regionale, comprendente rappresentanti dell'Assessorato dell'Igiene e Sanità e dell'Assistenza Sociale che lo coordina, dell'Assessorato della Difesa dell'Ambiente, dell'Assessorato degli Enti Locali, Finanze e Urbanistica, dell'Assessorato dell'Industria, dell'Assessorato dei Lavori Pubblici, dell'Agenzia Regionale per l'Edilizia Abitativa (AREA), delle S.C. Salute e Ambiente e dei Gruppi di Comunicazione dei Dipartimenti di Prevenzione, della Rete regionale integrata ambiente e salute, dello SPreSAL della ASL n. 3 di Nuoro Capofila del Piano Mirato di Prevenzione per il rischio da esposizione al radon nei luoghi di lavoro di cui all'art. 16 del D.Lgs. n. 101/2020, dell'ARPAS, del Dipartimento di Scienze Mediche e Sanità Pubblica dell'Università degli Studi di Cagliari, dell'ANCI Sardegna, della Federazione regionale degli Ordini degli Ingegneri della Sardegna, della Federazione regionale degli Ordini degli Architetti PPC della Sardegna, dell'Ordine dei Geologi della Sardegna, dell'Ordine Interprovinciale dei Chimici e Fisici di Cagliari, Nuoro e Oristano e dell'Ordine Provinciale dei Chimici e dei Fisici di Sassari), che ha predisposto il “
Documento regionale di Buone pratiche su obiettivi prestazionali sanitari e ambientali integrati per costruzioni/ristrutturazioni di edifici” adottato con
Deliberazione della Giunta Regionale n. 27/31 del 10.08.2023Detto Documento regionale di buone pratiche compendia i principali criteri da adottare nell'ambito della pianificazione, progettazione, realizzazione e gestione degli edifici, la cui qualità assume un importante ruolo per la salute della popolazione.
Oltre agli aspetti strettamente legati alla qualità dell’aria indoor e all’'ambiente interno di un edificio, nel Documento regionale viene posto l'accento sul ruolo centrale delle interazioni tra l'ambiente indoor e lo spazio circostante, sia sotto il profilo ambientale, dunque correlato ai tipici fattori di rischio per la salute presenti nell'area in cui è ubicato l'edificio (inquinamento atmosferico, acustico, elettromagnetico, ecc.), sia relativamente agli ulteriori elementi che condizionano la qualità di vita dei residenti, come ad esempio la disponibilità e la fruibilità di aree verdi e parchi pubblici, la pulizia e il decoro degli spazi comuni, la disponibilità di luce naturale, ecc.
Nell'ottica di definire le buone pratiche in edilizia tese a una migliore qualità urbana, sia sotto il profilo sanitario degli spazi di vita e sia sotto il profilo strettamente costruttivo e prestazionale degli insediamenti, nel Documento regionale vengono affrontate le tematiche che rientrano nell'ambito dell'edilizia sostenibile, che includono numerosi argomenti tra cui la bioclimatica, l'efficientamento energetico, le caratteristiche dei materiali da costruzione, sia sotto il profilo tecnologico che in relazione al loro impatto sull'ambiente e sulla salute.
Come stabilito nel succitato Programma Predefinito PP9 del PRP 2020-2025, a seguito dell’adozione del Documento regionale in argomento, ciascun Dipartimento di Prevenzione organizza ed attua - sulla base del programma per la formazione e della relativa documentazione definita dal suddetto Tavolo Tecnico regionale - la specifica formazione sulle buone pratiche contenute nel Documento, rivolta ad operatori sanitari e ambientali.
Al riguardo, Il Tavolo Tecnico regionale ha definito sia il programma per la formazione sulle buone pratiche contenute nel Documento e sia il materiale per la formazione, disponibili al seguente link:
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Documentazione formazione [file .zip]Informazione a cura dell'Urp della Sanitàultimo aggiornamento 18 giugno 2024