I centri antidolore
Il controllo del dolore, sia nel paziente affetto da patologie maligne che nel paziente che soffre di patologie benigne, è un imperativo morale e un indice di civiltà. Con queste parole il nuovo Piano Sanitario della Sardegna apre la sezione dedicata alla medicina del dolore. Tramite opportune terapie farmacologiche infatti è possibile combattere il dolore come conseguenza di un'operazione o conseguente a una malattia. Con l'uso di simili tecniche è anche possibile alleviare il dolore durante il parto.
Cos'è il dolore
Il dolore può essere acuto o cronico. Il primo insorge inaspettatamente ed è di durata limitata perché generalmente cessa con la guarigione della causa che lo ha provocato. Quando però il dolore persiste oltre il periodo di guarigione diventa un dolore cronico. In entrambi i casi deve essere essere affrontato con competenza algologica che consenta una corretta diagnosi e di conseguenza un'appropriata terapia. Sebbene la valutazione del dolore sia soggettiva, la sua intensità viene valutata o in base a una scala numerica (da 0 a 10) o con aggettivi che esprimono valori diversi di intensità (da lieve ad insopportabile).
Il malato affetto da una simile patologia (sia acuta che cronica) necessita di essere curato quanto più vicino alla sua residenza, per evitare lunghi spostamenti.
In particolare per il dolore cronico, il Piano Sanitario intende realizzare una rete integrata per la gestione del trattamento che vede nell'ospedale Businco di Cagliari un centro ad alta specializzazione di riferimento regionale. Nel territorio poi i Centri antidolore di ogni azienda sanitaria avranno un diverso grado di autonomia in relazione al diverso bacino di utenza e alla complessità del presidio ospedaliero e saranno individuati nei servizi di Anestesia e Rianimazione.
Il trattamento del dolore può avvenire in regime ambulatoriale ovvero in strutture apposite, gli Hospice. Il termine di origine inglese, infatti, indica un centro dedicato all'assistenza dei malati terminali.
Il parto indolore
Per partorire senza sentire dolore è possibile ricorrere all'anestesia (epidurale o peridurale). Questa tecnica determina una insensibilità parziale del corpo e allo stesso tempo consente alla paziente di non perdere conoscenza. La conseguenza è quindi quella di non sentire il dolore durante il travaglio, ma allo tempo stesso avvertire le contrazioni.
La somministrazione di farmaci, che rispetto all'anestesia generale classica comporta una dose notevolmente ridotta, viene fatta tramite un sottile sondino inserito nello spazio epidurale della colonna vertebrale.
In Sardegna sono una decina di punti nascita in cui è possibile partorire con l'epidurale. Normalmente la prestazione viene concordata con il medico anestesista ed è a pagamento tranne che in pochi casi.
Le donne interessate devono rivolgersi al personale del reparto di ostetricia dove un'equipe specializzata ha il compito di attivare un percorso di preparazione ma anche di accertamento di idoneità all'epidurale.